Displasia anca cane: uno dei problemi più comuni per alcune razze, soprattutto di grandi dimensioni, Ecco come riconoscerlo e trattarlo.

26 Aprile 2016 di Redazione

I problemi alle ossa sono piuttosto comuni nei cani, soprattutto in alcune specifiche razze, e con il passare del tempo possono causare danni permanenti che limitano pesantemente la vita dei nostri amici a quattro zampe. Imparare a riconoscere in tempo i sintomi e sapere come intervenire è molto importante in questi casi. Abbiamo preso in esame la situazione più frequente, ovvero la displasia dell’anca. Vediamo dunque come individuarla e cosa fare.

Displasia anca cane

Displasia anca caneProbabilmente ne avremo sentito parlare, sia per la frequenza con cui si manifesta, sia perché è una delle problematiche a cui dobbiamo fare attenzione quando acquistiamo un cucciolo. La prima cosa da sapere è che la displasia dell’anca è una malattia congenita ed ereditaria, ovvero può essere trasmessa alla discendenza. Se acquistiamo un cane da un allevamento, controlliamo scrupolosamente che nel suo pedigree non siamo presenti esemplari con questo problema: c’è una sezione specifica del documento che è dedicata a questo argomento, il che ci fa capire quanto sia importante. Se l’allevatore dovesse dirci di non preoccuparci, che il cucciolo non ne è affetto, non fidiamoci: la diagnosi precoce è infatti affidabile solo intorno ai 4-6 mesi di età, quindi dopo che normalmente l’animale è già stato venduto. Meglio essere prudenti e non correre rischi.

Cos’è la displasia dell’anca

La displasia interessa l’articolazione dell’anca, che è formata da una cavità nel bacino, detta acetabolo, e dalla testa del femore, che si posiziona al suo interno, con una serie di legamenti che determinano il movimento delle parti. Si ha una displasia quando una o più parti di questa articolazione presentano delle anomalie, a causa delle quali si generano delle problematiche legate alle funzioni motorie del cane. Vengono considerati cinque livelli di displasia, di gravità crescente, che vanno dalla normalità fino a problemi di lussazione o sub lussazione. Anche le forme più lievi di questa malformazione sono comunque pericolose, poiché possono portare fenomeni artrosici, che con il passare del tempo provocano disagi al nostro amico.

I cinque livelli di displasia dell’anca sono:

  • grado A: nessuno segno di displasia, la testa del femore e l’acetabolo si incastrano correttamente
  • grado B: l’articolazione è quasi normale, l’inserzione del femore nell’acetabolo non è perfetta
  • grado C: displasia leggera, femore e acetabolo non coincidono correttamente, si possono avere lievi segni artrosici
  • grado D: displasia media, la testa del femore e l’acetabolo sono chiaramente incongruenti, artrosi
  • grado E: displasia grave, con lussazione o sub lussazione, deformazione della testa del femore a fungo o appiattita, forte artrosi

Cause della displasia

La causa principale di questa malformazione è genetica, ovvero viene trasmessa dai genitori, dai nonni o da altri avi. Ci sono però anche degli altri fattori che concorrono ad aggravare la patologia. La prima categoria è quella dei fattori ambientali, ovvero il tipo di vita che fa il cane. Un eccesso di salti, o anche un uso continuo e prolungato delle scale, rischia di peggiorare la displasia. Questo non significa che il nostro amico peloso debba stare tutto il giorno immobile, ma evitiamo che esageri con queste due attività. La seconda categoria, invece, è quella nutrizionale: come è facile intuire, il peso eccessivo comporta un affaticamento ulteriore delle articolazioni e, nel caso della displasia, porta un peggioramento delle condizioni.

Riconoscere la displasia dell’anca

È buona norma sottoporre il cane a una radiografia preventiva quando ha un’età di 4-6 mesi, soprattutto se non siamo sicuri che tra i suoi avi non ci siano stati casi di displasia. Per quanto riguarda invece i sintomi che si possono vedere in un esemplare adulto, sono sempre connessi alla difficoltà o alla sofferenza nel movimento. In particolare, dovremmo insospettirci se:

  • il cane diventa improvvisamente pigro e corre malvolentieri
  • ha difficoltà a fare le scale e saltare
  • non si regge più in posizione eretta sulle zampe posteriori
  • assume posizioni anomale con le zampe
  • saltella come un coniglio
  • ha dolore ad appoggiare le zampe
  • si sdraia e si alza con difficoltà

Trattamenti per la displasia

Displasia anca caneCi sono due tipologie di interventi: quello terapeutico e quello chirurgico. Il primo può essere utilizzato nei casi più lievi e consiste nell’applicazione di una dieta corretta, supportata da integratori alimentari ed eventualmente antinfiammatori, con l’eventuale supporto della fisioterapia. Se applicata in tempo, quando il cane è ancora cucciolo e ha solo una forma leggera di displasia, può essere sufficiente. Se invece la gravità del problema è maggiore, magari proprio perché non è stato diagnosticato in tempo, diventa necessario ricorrere a un intervento chirurgico. Ce ne sono di diversi tipi, più o meno invasivi, a seconda del livello di gravità della displasia. Si va dalla sinfisiodesi pubica, che è molto poco invasiva ma deve essere fatta prima che il cane arrivi a un anno di età, fino alla protesi dell’anca, in cui viene sostituita l’articolazione con un meccanismo artificiale. Deve essere naturalmente il veterinario a consigliare il tipo di intervento adeguato, in base alla situazione.

Quali cani sono più soggetti alla displasia

Di norma, sono i cani di grossa taglia ad avere più problemi con questa malformazione, a cominciare da Labrador, Golden Retriever e Pastore Tedesco. Può però manifestarsi anche in esemplari più piccoli, in particolare Carlino, Cocker Spaniel Inglese, Lhasa Apso e Bouledogue Francese. Il fatto che il nostro cane non appartenga a una delle razze più soggette alla displasia non significa comunque che ne sia immune: se riscontriamo i sintomi indicati sopra, è bene approfondire con il veterinario.

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