Con l’arrivo della fredda stagione ritornano i mille dubbi sull’alimentazione invernale più adeguata per il gatto casalingo e girovago. Per non avere problemi e sapere come destreggiarci al meglio, abbiamo deciso di fare chiarezza sull’argomento.
Alimentazione invernale per il gatto domestico
Generalmente, in inverno, i felini domestici tendono a fare meno attività fisica. Quelli che vivono in casa dovrebbero quindi mangiare un po’ meno perché fanno poco movimento e, grazie al riscaldamento, la temperatura non si abbassa al punto da giustificare un maggiore apporto calorico.
Mentre in inverno noi ci concediamo piatti più sostanziosi e saporiti, l’alimentazione del gatto domestico non può variare più di tanto in base alla stagionalità, perché si tratta di un carnivoro obbligato. Sarebbe invece utile aumentare le sue difese immunitarie a livello intestinale, con integratori sia prebiotici sia probiotici.
Prebiotici e probiotici: cosa sono e a cosa servono
I prebiotici sono fibre naturali, che aumentano le difese naturali e sono utilizzate dai “batteri buoni” per produrre sostanze benefiche per l’intestino. I probiotici sono invece “batteri buoni” già vitali (un po’ come i nostri fermenti lattici) che devono bypassare lo stomaco e attecchire nell’intestino.
Con l’arrivo della stagione fredda, possiamo aggiungere alla dieta abituale del gatto anche gli acidi grassi omega-3 che apportano numerosi benefici. Tra questi: sostengono le difese immunitarie e combattono i processi infiammatori, proteggono le articolazioni e favoriscono la crescita del mantello, che quando fa freddo si infoltisce, rendendolo più bello e lucido. Questo si può ottenere con gli integratori specifici, oppure in maniera naturale, con l’olio di salmone.
Dieta invernale per gatti girovaghi
Per sopportare meglio il freddo, i gatti liberi di uscire all’aperto si muoveranno di più, quindi (a differenza dei gatti domestici che passeranno giornate intere raggomitolati sul divano) dovranno anche mangiare di più. Le proteine e gli elementi nutritivi essenziali e specifici per loro (la vitamina A, gli acidi grassi essenziali e la taurina) non possono assolutamente mancare nella loro dieta invernale. In questo senso, gli alimenti industriali, scelti con attenzione, possono garantire all’animale tutti gli elementi nutritivi essenziali di cui ha bisogno e che non è in grado di sintetizzare in autonomia.
Come aiutare il micio girovago a sopportare il freddo?
Il trucco è quello di scegliere l’alimento più adatto a lui, soprattutto se vive all’aperto. L’equilibrato apporto calorico e la completezza nutrizionale del cibo a sua disposizione gli consente di non utilizzare le proprie riserve per produrre calore. Se il gatto esce di casa si può prevedere un’alimentazione leggermente più ricca, magari aumentando semplicemente le dosi del solito cibo, oppure passando a uno un po’ più energetico, in particolare più ricco di grassi e proteine (meglio ancora se queste ultime derivano da fonti nobili come la carne fresca avicola o il pesce).
Dobbiamo però fare sempre attenzione a non esagerare, soprattutto nel caso dei soggetti sterilizzati, che non hanno bisogno di tutta questa energia, e tendono a ingrassare facilmente. Nel dubbio, meglio chiedere un consiglio al veterinario.
Quanti pasti al giorno?
D’inverno come d’estate il micio ha sempre la necessità di fare diversi piccoli pasti, più volte al giorno. Se siamo assenti per molte ore, possiamo lasciargli a disposizione le crocchette (a patto che non sia troppo ingordo e non si precipiti a svuotare subito la ciotola). Ma sconsigliamo sempre di dare solo l’alimento secco, perché può causare problemi delle basse vie urinarie, a cui purtroppo il micio è predisposto per natura. Quindi il cibo umido è più indicato anche d’inverno.
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