Ma come fare introdurre un secondo gatto senza che diventi un problema per il primo micio, ovvero il padrone di casa?

23 Gennaio 2020 di Redazione

Introdurre un secondo gatto in casa

Il gatto non è un animale da branco ma questo non significa che ami stare completamente solo. In realtà, alla luce delle ultime ricerche sull’argomento, si possono considerare quasi con certezza animali tutt’altro che solitari. Con l’influenza sempre più attiva dell’uomo il gatto ha aumentato la sua socialità. E in alcuni casi nascono amicizie profonde anche con altri animali.

La decisione di inserire un secondo gatto in famiglia fa sorgere spesso dubbi e paure. Ma, con qualche accorgimento, possiamo accogliere un altro gatto in casa senza stress per noi e per gli altri animali di casa

La casa per il gatto è il nucleo del territorio, la sua area che per istinto deve difendere dai simili estranei. Solo quando il titolare del territorio ha registrato che il nuovo arrivato non costituisce una minaccia, a poco a poco la sua avversione si placa. Ma come fare introdurre un secondo gatto senza che diventi un problema per il primo micio, ovvero il padrone di casa?

Introdurre un secondo gatto in casa: i passi da compiere

Il primo passo per far sì che il nostro gatto accetti il nuovo arrivato è scegliere il compagno più adatto. Purtroppo non ci sono regole universali e non possiamo avere a priori la certezza che i due andranno d’accordo, ma possiamo considerare alcuni principi di massima.

1. In genere, meglio che il secondo gatto sia di sesso opposto e che tra i due non ci sia grande differenza d’età: se il nostro gatto è anziano farà fatica a sopportare un micetto vivace e sempre pronto a giocare. E viceversa. Teniamo anche presente il carattere del nostro piccolo felino: se ha una personalità “dominante”, meglio non scegliere un micio a sua volta volitivo o troppo esuberante; se, invece, il nostro amico è molto timido, meglio non affiancargli gatti troppo esuberanti ma nemmeno troppo timidi.

2. Un’altra cosa da fare è assicurarsi che il gatto che portiamo a casa sia sano. Quando lo scegliamo sarà bene farlo visitare e sottoporlo ai test canonici, disponibili in qualsiasi ambulatorio veterina- rio, della leucemia felina e della Fiv (Hiv dei gatti). L’esame è veloce e il costo è all’incirca di 40 euro. Sotto ai sei mesi di età non ha validità

3. La costruzione della nuova amicizia deve iniziare prima ancora che il nuovo gatto entri nella nostra famiglia. Sia che prendiamo un gatto in allevamento sia che ne adottiamo uno, facciamo sì che i due familiarizzino a distanza: portiamo al secondo micio un gioco o una coperta che appartengono al nostro, e viceversa… cominceranno ad abituarsi agli odori reciproci.

4. Quando il nuovo micio arriva a casa, non lasciamolo libero di gironzolare e non facciamolo subito incontrare con il nostro amico. Scegliamo una stanza, per esempio il bagno, e teniamolo lì per qualche giorno, mettendogli a disposizione tutto il necessario (ciotole per il cibo e l’acqua, lettiera, cuccia, giochi).

5. Durante l’inserimento di un nuovo gatto dobbiamo preoccuparci che al gatto residente non manchi niente, cerchiamo di mantenere inalterata la routine del nostro “vecchio” amico, non facciamogli mai mancare coccole e attenzioni. Se si dimostrasse ritroso a fare amicizia, non forziamolo: lasciamo che i due si regolino da soli e che si prendano tutto il tempo necessario per conoscersi. Se l’inserimento sarà gradua- le, le possibilità di successo saranno elevate!

6. All’inizio potrebbe ignorare il nuovo arrivato, poi imparerà un po’ per volta a sopportarlo e alla fine riconoscerà i vantaggi della vita a due e sarà felice di avere un compagno di gioco e di coccole. Di solito le femmine difendono la casa con più veemenza dei maschi ma in generale i gatti di casa imparano in fretta che un nuovo arrivato in casa non rappresenta un pericolo. In genere i maschi diventano in fretta buoni compagnoni, le femmine tengono maggiormente le distanze e reagiscono in maniera più capricciosa.

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