La disbiosi del gatto è uno stato di squilibrio della sua microflora intestinale, ecosistema fondamentale per la digestione. L’alimentazione giusta è il primo strumento valido per rimettere ordine …nella pancia del micio. Ecco quello che c’è da sapere.
Sintomi e conseguenze della disbiosi del gatto
L’alterazione nell’equilibrio della flora intestinale può causare problemi di salute nel breve periodo ma anche nel lungo. La sintomatologia è, innanzitutto, localizzata. Tra i sintomi ricordiamo:
– feci non formate (da molli a diarroiche)
– borborigmi (rumori provenienti dall’intestino che si possono percepire anche all’esterno)
– flatulenze
– gonfiore addominale
– coliche addominali
– presenza di muco o sangue negli escrementi
-episodi di vomito.
Con il trascorrere del tempo, però, possono insorgere fenomeni di tipo allergico, alterazioni dermatologiche, problemi renali ed epatici, fino ad arrivare allo sviluppo di malattie su base auto-immunitaria o maggiore predisposizione nei riguardi di alcune forme tumorali. Per queste ragioni, la disbiosi non va assolutamente sottovalutata.
Come si cura: prima l’alimentazione
L’alimentazione è il primo, efficace strumento di contrasto alla disbiosi intestinale del gatto. Le sostanze nutritive che finiscono nella ciotola sono le stesse che, una volta raggiunto l’intestino, aiuteranno il nostro amico a ristabilire un po’ di ordine e a ripristinare la condizione fisiologica perduta. La prima cosa da fare è ristabilire il corretto equilibrio tra proteine (non devono essere presenti in quantità eccessiva), grassi (bilanciando i lipidi di origine animale e i lipidi di origine vegetale), carboidrati (da non far mancare, nelle giuste dosi, neppure a un carnivoro come il gatto), fibre (particolare attenzione a quelle solubili o fermentescibili senza trascurare neanche quelle insolubili o grezze), vitamine e sali minerali.
Molto importante l’apporto di probiotici: sono microrganismi vivi ad azione benefica come il Lactobacillus reuteri (una specie batterica che colonizza naturalmente l’apparato digerente dei gatti). Non dimentichiamoci, poi, l’acido butirrico (un acido grasso a catena corta che apporta diversi vantaggi all’apparato digerente felino), l’inulina e i frutto-oligo-saccaridi (favoriscono lo sviluppo di Bifidobatteri e Lattobacilli, incrementando di riflesso la produzione interna di acidi grassi a catena corta).
Infine, un aiuto ci viene anche dall’estratto secco di arancia rossa (ricco di elementi benefici per il microbiota intestinale: antociani, acido idrossicinnamico e flavonoidi).
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