Per il gatto il gioco è un’attività fondamentale: serve a mantenersi sani, a sfogare le energie represse, a simulare le fasi della caccia e ad approfondire il fondamentale rapporto con il padrone. Sta a noi cercare di sfruttare questa attività cercando di volgerla a nostro favore.
Giochi e svago
Quali sono i giochi tipici dei gattini?
Anche se siamo portati a pensare al gatto come a un animale sedentario, abituato a frequentare più le poltrone di casa che scorrazzare nei giardinetti sotto casa, dobbiamo imparare a non sottovalutare il suo bisogno di esercizio fisico. Non potendo portarlo a fare due salti in campagna, soprattutto se sta tutto il giorno in casa senza la compagnia di un suo simile, dobbiamo essere noi a imparare a sfruttare al meglio le sue improvvise scorribande. E sì, perché Micio gioca poco, ma gioca duro. A differenza del cane, sempre pronto a compiacere il suo padrone giocherellone, il gatto detta le regole del gioco scegliendo quando, dove, come e con chi.
I suoi tempi
A che ora si gioca?
La giornata del gatto è infatti suddivisa in momenti ben precisi che è bene non mischiare o cercare di turbare rispetto all’ordine prestabilito: il sonno (tanto), la pappa (tanta ma non troppa) e il gioco. Quando arriva il momento di giocare Micio ce lo fa capire con lo sguardo, agitando la coda, fingendo agguati ai nostri piedi o cominciando a correre in giro per tutta la casa. Ed è proprio questo il momento in cui è maggiormente concentrato su ciò che gli sta intorno: per il lui il gioco altro non è che la simulazione della caccia, un esercizio per mantenersi scattante e vigile. Possiamo imparare a utilizzare questi momenti per rendere il nostro rapporto con lui più stretto, educarlo al meglio e insegnargli anche qualche esercizio utile.