Una stima realizzata dall'AIDAA fa pensare alla mostruosa cifra di 30.000 cani rapiti lo scorso anno, soprattutto Chihuahua.

26 Aprile 2016 di Redazione

Cani rapiti in Italia: sono sempre di più. La notizia purtroppo sembra già sentita, perché questo fenomeno purtroppo è in crescita ormai da anni. E anche nel 2015, secondo i dati diffusi dall’associazione animalista AIDAA (Associazione italiana difesa animali ed ambiente), il trend è rimasto lo stesso. Una stima eseguita sulla base delle segnalazioni, delle denunce e degli appelli sui social network fa pensare alla mostruosa cifra di 30.000 cani rapiti lo scorso anno.

Secondo quanto riscontrato dall’AIDAA, le prede preferite dai rapitori sarebbero i Chihuahua e, più in generale, gli animali di piccola taglia, quindi anche Pinscher e Volpini. Queste razze vengono sequestrate a fini di ricatto, per chiedere ai proprietari forti somme di denaro in cambio del proprio amato amico a quattro zampe. Ci sono però anche molti casi che riguardano esemplari di grossa taglia, nello specifico Pitbull e Rottweiler, che vengono utilizzati per i combattimenti tra cani. Infine, non sono immuni a questo fenomeno neppure i cani da caccia di razza, che vengono rapiti per la riproduzione. L’unica nota positiva riguarda i Labrador e i Pastori tedeschi, le cui sparizioni sono diminuite lo scorso anno.

Tra i dati rilasciati dall’AIDAA, spicca anche quello che riguarda la distribuzione di questo fenomeno, in diminuzione nel Sud Italia e in aumento nel Nord.

Chiudiamo con il dato purtroppo più negativo: dei 30.000 cani rapiti nel 2015, soltanto il 15 percento sarebbe stato ritrovato. Facciamo quindi molta attenzione a non lasciare incustodito il nostro amico a quattro zampe, soprattutto se appartenente alle razze prese maggiormente di mira.

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