Debora e l’amore per i cani anziani
Debora Rizzo è una volontaria di un canile in provincia di Catanzaro; canile come ne esistono tanti in Italia.
Ciò che la differenzia dagli altri volontari è la volontà di voler adottare solo cani anziani e con problemi di salute; cani che non vuole nessuno, che rimangono chiusi in un freddo box per anni senza che nessuno se ne accorga, si accorga di quello che possono donare nonostante la loro età; cani destinati a finire la loro vita soli, senza la sensazione bellissima di una carezza, di una passeggiata, di poter dormire su un letto caldo.
Tutti vi ricorderete di Debora. E’ diventata famosa grazie alla storia di Nonno Lupo, un cane di vent’anni che aveva deciso di adottare; uno scatto bellissimo che ritrae il nonnino in spiaggia, avvolto in una coperta mentre si gode la brezza leggera e mentre osserva il mare per la prima volta nella sua vita.
Dopo aver postato sui social il famoso scatto, Debora viene contattata da tutta Italia e molte sono le persone che si dicono ispirate dalla sua storia e hanno deciso di adottare un cane anziano .
Debora ora vive con più di dieci cani: sono tutti cani anziani o gravemente malati. Alcuni sono sulla sedia a rotelle; Anche se in Italia si sono fatti passi da gigante per la cura dei cani disabili, è innegabile che i cani disabili senza famiglia rischiano ancora la soppressione. “Ho iniziato volontariato in canile nel 2012, poi piano piano nel tempo ho scelto chi salvare. Ho optato per i cani anziani e malati per dare loro gioia almeno nell’ultima parte della loro vita. Ora ne ho una decina, ma fanno per 100“.
Debora ricorda ancora tutte le storie e il passato dei cani adottati: da Elia il cane più anziano del canile, diciotto anni, che si stava lasciando morire e che grazie a Debora è rifiorito, è tornato a correre e dimostra almeno dieci anni in meno ora; e poi c’è Nonno Lupo, una storia strappalacrime di un vecchietto di 20 anni : “Lupo l’ho preso che aveva 20 anni ed è stato fino ai 22 in casa con me prima di andarsene. Credo che sia stato uno dei cani più longevi nato e vissuto nei canili. Grazie alla storia di Lupo ho commosso e smosso tante persone. Mi hanno scritto che hanno avuto l’intenzione di entrare in un canile e di scegliere di portare a casa il cane più “vecchio” come avevo fatto io. Alcuni l’hanno fatto. Mi hanno raccontato e inviato le foto e questo mi ha reso molto felice, perché ho potuto mandare un messaggio”.
L’esperienza di Lupo è stata formativa per la giovane volontaria: “ho riscoperto la bellezza del tempo. Non sapevo quanto sarebbe rimasto, né come fare. Lui è stato il maestro e si è fatto scoprire. Mi ha insegnato a rallentare, a fermarmi e a godermi un tramonto. L’ho portato al mare, che lui non aveva mai visto, e per un attimo mi è sembrato diverso. Nonno Lupo ha scoperto molte cose per la prima volta a vent’anni perché prima è stato chiuso in un canile. Io a vent’anni ero alle superiori. Immagino tutta la vita fino alle scuole superiori prima di scoprire il mare, un giardino, un cuscino, un pezzettino di mela”.