Se pensiamo a un possibile linguaggio dei cani, la prima cosa che ci viene in mente è l’abbaio

31 Luglio 2018 di Redazione

I cani ci parlano in molti modi 

Se pensiamo a un possibile linguaggio dei cani, la prima cosa che ci viene in mente è l’abbaio. In effetti, si tratta sicuramente di uno strumento di comunicazione molto efficace, almeno in termini di percettibilità: difficile non accorgersi che il nostro amico sta abbaiando, anche se non è molto vicino a noi. Questo perché i suoni emessi con l’abbaio sono molto forti e arrivano lontano. Ma non è tutto qui, anzi. Infatti, i cani hanno anche altri strumenti di comunicazione: ci sono i movimenti della coda, quelli delle orecchie e delle zampe, le posizioni, o meglio posture, che il loro corpo assume quando vogliono comunicare qualcosa. E poi ancora la mimica facciale, cioè i movimenti dei muscoli del muso e della testa, e pure della bocca, usati anch’essi per lanciare messaggi.A tutto questo si aggiungono sguardi, altri suoni diversi dall’abbaio e una vasta combinazione di tutto quanto elencato finora! Insomma, anche se non parlano come noi… ne hanno di cose da dire e lo fanno costantemente, sia verso di noi sia verso i loro simili e anche altri animali.

L’abbaio

Tutti conoscono perfettamente l’abbaio, perché la grande densità della popolazione canina sul nostro Pianeta (circa 700 milioni di cani domestici, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) rende impossibile a chiunque ignorarlo e udire un cane che abbaia capita quasi quotidianamente alla maggior parte di noi, dal Nord al Sud del mondo. Curiosamente, però, non sono molti gli esseri umani capaci di decifrare con una certa precisione il significato di questo suono. Perché anche se a noi sembra sostanzialmente una quotidiana raffica di “woof!” più o meno acuti o di tono basso a seconda dei casi, in realtà l’abbaio ha parecchie sfumature e differenti significati. Secondo la maggior parte degli esperti, comunque, ci sono circa una decina di abbai diversi, ciascuno contenente messaggi altrettanto differenziati. E non scordiamoci dell’ululato, che pur essendo identificato con il lupo nel nostro immaginario, appartiene in realtà anche al repertorio di comunicazione del cane domestico. Del resto, il nostro amico è una sottospecie del lupo selvaggio.

Altri linguaggi, non solo l’abbaio

Abbaio a parte, i cani emettono anche diversi altri suoni: il ringhio è forse il più noto tra questi, non fosse altro per il fatto che spesso ci spaventa, il che è esattamente il suo scopo principale ma non il solo e, infatti, ci sono svariate tipologie di ringhio. Poi ci sono i cosiddetti “vocalizzi”, cioè suoni diversi dall’abbaio e dal ringhio ma non meno importanti, in certi casi. Pensiamo per esempio al guaìto, che è un vero e proprio lamento causato dal dolore o da una forte emozione, come la paura. A volte, però, i cani emettono un suono che sembra un guaìto ed è invece una richiesta di attenzione… in stile cucciolo. Poi ci sono i “sospiri”, particolari emissioni sonore che possono avere significati diversi a seconda dei casi.  E poi ci sono tanti messaggi silenziosi…

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