È stato scoperto un canile lager a Olbia, in Sardegna, grazie alle Guardie Zoofile Enpa (Ente nazionale protezione animali onlus) del Nucleo di Sassari insieme alla Guardia di Finanza di Olbia. È iniziato tutto quasi due anni fa. Quando le Guardie Zoofile del Nucleo di Sassari hanno avviato una serie di accertamenti nel canile di Olbia: uno scenario troppo cupo e intricato per non iniziare a indagare. Ecco che è partita un’indagine della Guardia di Finanza di Olbia (operazione Cerbero) che, oltre a maltrattamenti e uccisioni ai cani, ha scoperto un vero sistema truffaldino ai danni di decine di Comuni sardi.
Scoperto un canile lager a Olbia
Tutto è iniziato da una semplice adozione di un cane (ti potrebbe interessare Adottare un cane dal canile: esperienza unica e speciale), che aveva alcune ferite sul corpo e non era per nulla in buona salute. Il proprietario ha intuito che qualcosa non andava, quindi ha fatto un esposto da cui sono partite le indagini condotte dalle Guardie Zoofile Enpa del Nucleo di Sassari. È stato così scoperto che quello di Olbia era un canile lager: i 619 cani trovati all’interno del canile versavano in condizioni orribili.
Nelle indagini è stato coinvolta anche Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari. “Quello che abbiamo trovato – afferma Giovanni Azara, responsabile provinciale Guardie zoofile Enpa Nucleo di Sassari – andava ben oltre il maltrattamento. Se gli animali erano malati, venivano soppressi senza informare i proprietari, ovvero i Comuni, anche in caso di malattie curabili come la leishmaniosi (da Wikipedia)”.
Denunciati i titolari del rifugio sardo
L’operazione ha portato alla denuncia dei due titolari del canile di Olbia per evasione fiscale e truffa ai danni di decine di Comuni della Sardegna. Gli indagati, tra cui un veterinario che è stato sospeso dall’attività, sono anche accusati per aver ucciso diversi cani e tenuto gli altri in precarie condizioni di cattività. In pratica, secondo gli investigatori, con un’associazione costituita ad hoc per non pagare le tasse, pare si facessero pagare dai Comuni che gli affidavano i cani randagi con importi che venivano percepiti anche quando gli animali morivano. Di fatto i due operavano come un ente commerciale: secondo quanto accertato dagli inquirenti hanno percepito, in circa 5 anni di attività, oltre un milione di euro che non hanno dichiarato al fisco. La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un milione e 200.000 euro.
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Oltre 150 cani del canile lager sono stati adottati
Nel frattempo, l’Enpa, fin da subito a supporto delle Fiamme Gialle, ha anche curato, sterilizzato e dato in adozione gli oltre 150 cani provenienti dalla struttura nel corso dell’anno “L’Enpa ha fatto del rispetto della legge uno dei suoi impegni prioritari e ringrazia di cuore la Guardia di Finanza per questo intervento importante e le Guardie Zoofile del Nucleo di Sassari per il grande supporto che hanno dato alla riuscita dell’operazione – ha dichiarato Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa. L’impegno delle nostre Guardie Zoofile, ogni giorno sul campo, rappresenta una parte fondamentale della mission di Enpa – . Usare gli animali per trarre profitto illegalmente e farlo, maltrattandoli, privandoli del rispetto e della dignità che meritano ed uccidendoli è inaccettabile. Per questo Enpa non rimane a guardare ma è sempre pronta a scendere in campo, con tutte le risorse disponibili, per supportare le Forze dell’Ordine in questo importantissimo compito. Il nostro grazie va dunque alla Guardia di Finanza che ha effettuato un’operazione lunga e complessa, portando alla luce una realtà marcia e corrotta dove gli animali sono, ancora una volta, vittime innocenti della cattiveria e degli interessi meschini degli uomini”.
Il video dell’operazione si può vedere a questo indirizzo: https://www.facebook.com/watch/?v=2663765050512495
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