Il pachiderma, che appartiene a un parco itinerante, è stato restituito ai proprietari. Ma per animalisti e politici è ora di intervenire.

28 Gennaio 2022 di Redazione

Se la Francia ha approvato una Legge che vieterà gli animali selvatici nei parchi itineranti entro il 2028, le città italiane continuano a trasformarsi in savane. La storia dell’elefante scappato da un circo a Foggia ha riacceso i riflettori sulla necessità di superare una tradizione anacronistica. Dalle organizzazioni animaliste italiane agli esponenti politici, tutti condannano gli spettacoli circensi che mostrano una rappresentazione distorta degli abitanti a quattro zampe originari dell’Africa. Già, perché in natura nessun pachiderma salirebbe su uno sgabello, nessun orso andrebbe in monopattino, nessuna tigre salterebbe i cerchi di fuoco.

Come dichiara Carla Rocchi, presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA):

«È l’occasione per ricordare quanto sia fuori luogo la presenza degli animali selvatici nei circhi. È giunto il momento per il nostro Paese di voltare pagina e porre fine a questa forma di sfruttamento che troppo spesso rappresenta un pericolo per la sicurezza degli animali e delle persone. Il numero dei Paesi che già hanno detto “NO” al circo cresce di giorno in giorno, il nostro segua l’esempio di quelli più virtuosi. Mi rivolgo ancora una volta al Governo, affinché si accelerino i tempi sulla Legge, attesa da troppi anni, per il circo senza animali».
elefante

L’elefante si aggirava in un giardinetto vicino al centro commerciale “La Mongolfiera” di Foggia. Proprio qui il pachiderma aveva ritrovato la sua indole selvatica e stava mangiando l’erba, mentre i cittadini filmavano la scena con gli smartphone. Poco dopo l’intervento della polizia, l’elefante era stato restituito ai suoi proprietari. L’animale, che appartiene a un parco itinerante, sarebbe fuggito dopo avere distrutto il recinto.

Come dichiara il deputato Filippo Maturi, responsabile per il Dipartimento Tutela Diritti Animali della Lega:

«Quanto accaduto a Foggia è solo l’ennesima dimostrazione di come i circhi con gli animali, oltre a essere anacronistici e crudeli, costituiscano un pericolo per la comunità, per i cittadini e per gli animali stessi. Tenere in cattività animali selvatici al fine del loro sfruttamento per motivi economici è una crudeltà inaccettabile e un messaggio sbagliato che consegniamo alle nuove generazioni. L'unica vittima è stato l’elefante, ma le cose potevano andare diversamente. Sempre più Paesi nell’Unione Europea stanno vietando i circhi con gli animali ed è bene che l’Italia non rimanga indietro su un tema tanto importante».

Proprio qualche giorno fa, avevamo raccontato la storia di un altro elefante, Shankar, che in uno zoo dell’India vive in solitudine da 17 anni. Un gruppo di giovani animalisti ha chiesto l’intervento del tribunale per regalargli una seconda opportunità. L’udienza è fissata per il prossimo 9 marzo.

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