La Spagna diventa più pet-friendly. Il Consiglio dei ministri ha approvato uno storico progetto di legge sui diritti degli animali, così da garantire una maggiore tutela giuridica ai cuccioli da compagnia e alle specie selvatiche. Secondo la ministra dei Diritti Sociali, Ione Belarra, il provvedimento, che deve ancora passare all’esame del Parlamento, colma il divario tra la sensibilità animalista dei cittadini e la giurisprudenza.
Le nuove norme
Se il progetto legislativo dovesse essere approvato in maniera definitiva, gli spagnoli vivrebbero in un Paese pet-friendly a 360 gradi. Tra le misure previste, ci sono il divieto di esporre animali in vetrina e l’impossibilità di farli esibire in circhi e spettacoli di intrattenimento. Norme già approvate dalla Francia lo scorso anno. Il provvedimento aspira a riconvertire poi delfinari e zoo in centri per il recupero di specie autoctone. Anche se giorno dopo giorno i cittadini spagnoli si stanno riscoprendo sempre più animalisti, la nuova legge prevede sanzioni più severe in caso di crudeltà sugli amici a quattro (o a due) zampe: chi maltratta un cucciolo può scontare fino a 24 mesi di carcere.
Tori dimenticati (per ora)
Intanto, le associazioni animaliste della Spagna sono sul piede di guerra. Già, perché la proposta di legge sui diritti degli animali si è “dimenticata” di normare le corride dei tori. Il Paese iberico non sembra, infatti, ancora pronto a cancellare e superare una vera e propria tradizione anacronistica.
Come ha dichiarato alla Reuters Sergio Torres, referente governativo per i Diritti degli animali:
«Crediamo che, purtroppo, (sulla corrida, ndr) questo Paese abbia bisogno di un dibattito più ampio, ma questa legge era urgente e necessaria per tutti gli animali domestici e per quelli selvatici in cattività. Questo non significa che non lo faremo in futuro».