Siamo abituati a immaginare il nostro amico a 4 zampe compiere marachelle e fare la faccia colpevole nel momento in cui viene sorpreso. Ma è davvero questo il significato della sua espressione? In realtà no: vediamo allora cosa significa quando il cane ha la faccia da colpevole.
Evitiamo di sgridarlo: ecco perché
Le capacità del cane di “apprendimento per associazione” si basano sul condizionamento e sono di grande efficacia. Se un cane non fosse mai stato sgridato per aver fatto la pipì in casa (o per aver rosicchiato un mobile), non assumerebbe mai l’aria colpevole. Quindi, se lo fa, l’associazione “presenza di urina/rientro del proprietario/sgridata” deve essere stata già effettuata in precedenza!
Ma la “chiave di lettura” che manca al cane è il collegamento della sgridata con l’azione di urinare. Identificare questa chiave, per il nostro amico, non è possibile, soprattutto se l’azione di urinare è avvenuta ore o anche solo minuti prima. I tempi di associazione tra due episodi, per la mente del cane, sono calcolati in frazioni di secondo.
Cosa è avvenuto allora nella sua mente? Semplice: il cane ha imparato che quando noi rientriamo ed è presente anche un altro fattore già associato in precedenza con una nostra arrabbiatura (per esempio, sapore o odore di legno masticato, di terra scavata o di urina), questa reazione si verificherà nuovamente. Ecco perché si dimostra preoccupato anche se non ha capito (e non può farlo) che la presenza dei fattori che scatenano la nostra rabbia dipende dalle azioni che ha compiuto in nostra assenza.
Sgridarlo, quindi, è perfettamente inutile. Tuttavia, innesca un comportamento che ci trae in inganno: l’espressione colpevole.
Ecco cosa significa quando il cane ha la faccia da colpevole
Questa espressione, nota a chiunque abbia un cane, viene spesso male interpretata. La scambiamo per la “faccia colpevole” ma in realtà ha un altro significato. La mimica facciale e corporea, e lo sguardo del cane, segnalano la volontà di non entrare in conflitto, il desiderio di essere riaccettati. La nostra arrabbiatura, attesa o già in atto, è un segnale di respingimento per il cane, che inoltre non sa quali siano le cause del nostro atteggiamento ostile.
È una richiesta di affetto e di pace che non andrebbe mai ripagata con le urla: a rischio c’è la serenità del cane e anche il nostro rapporto con lui. E attenzione, bastano pochi episodi per minare la sua fiducia.
Perciò, la prossima volta che vogliamo rimproverare il nostro amico per una marachella che ha fatto, ricordiamoci questo importante insegnamento e non sgridiamolo assolutamente. Piuttosto, se lo dovessimo sorprendere sull’azione, spostiamolo e diciamogli con tono fermo che non si fa. Capirà molto di più così!
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