Imponente come le montagne che per secoli ne hanno forgiato indole e aspetto, il San Bernardo è un cane dal carattere quieto, riflessivo, ma temerario. E come ben sappiamo, gode di una notorietà sconfinata. Conosciamo meglio questo gigante buono!
San Bernardo: origine della razza
Già dal XII secolo era nota la presenza di grandi mastini al passo del Gran San Bernardo. Li volle il fondatore dell’ospizio Bernando di Mentone, arcidiacono di Aosta, deciso a rendere sicuro il valico alpino, all’epoca pericoloso per via dei tanti briganti e, ovviamente, anche per il clima e il terreno impervio.
Nel ’600, il passo era ormai libero da banditi e i cani iniziarono a occuparsi con grande successo soprattutto del soccorso di pellegrini e viandanti travolti da valanghe o smarriti nella tormenta. Tra quelle alte cime, infatti, il freddo è intenso per quasi tutto l’anno, anche per la collocazione geografica del passo, orientato a nord-ovest, mentre la neve può accumularsi fino a superare, in una stagione, i 20 metri di altezza.
Solo un cane estremamente robusto, forgiato dall’ambiente, molto determinato ed eccezionalmente resistente alle intemperie poteva svolgere un simile incarico con probabilità di successo. Quel cane è il San Bernardo (che fino al ’700 era noto come “Mastino delle Alpi”), le cui imprese di instancabile soccorritore, con l’iconica botticella di cordiale appesa al collare, divennero presto leggenda, fondata però su fatti reali e confermati anche in tempi recenti.
San Bernardo, un cane forgiato per l’alta quota
Se, da un lato, il lungo lavoro di selezione per il salvataggio in quota ha certamente dato i suoi frutti predisponendo questa razza al soccorso degli esseri umani, dall’altro anche la natura ha fatto un grande lavoro. Per esempio, dotando il San Bernardo di un eccellente olfatto che gli permette di cogliere da molto lontano l’odore di un uomo anche quando è sepolto sotto la neve.
Poi, il suo mantello: fitto, spesso, caldissimo, lo protegge anche dal vento più gelido. Altro punto qualificante sono i suoi piedi. Grandi, rotondi, con spessi cuscinetti protettivi e unghie robuste, sono perfetti per camminare con sicurezza sulla neve ghiacciata senza rischio di ferirsi.
San Bernardo: carattere e indole
Nati per svolgere compiti faticosi e molto difficili in ambienti ostili del pianeta, questi cani hanno varcato i confini dei loro domini secolari per ritagliarsi una nicchia nel panorama cinofilo attuale. I San Bernardo sono tra i molossoidi più antichi e imponenti, e il nome attuale si deve al passo alpino del Gran San Bernardo, valico tra Italia e Svizzera, dove sorge l’ospizio fondato da San Bernardo di Mentone nel 1045. Si tratta della prima “patria” di questo grande cane che è un vero capolavoro da amare e tutelare.
Osservandoli, si ha l’impressione di un’indole quieta e riflessiva, di movimenti ragionati e limitati allo stretto necessario per non affaticarsi più del dovuto. Ed è senz’altro così. Ma solo fino a quando non si presentano le circostanze che, per natura molossoide e l’antica selezione, attivano le loro possenti masse muscolari. Allo stesso tempo si attiva la loro intelligenza specifica verso la difesa della casa e dei suoi abitanti nei confronti di possibili malintenzionati.
Infatti, il San Bernardo è anche un valido guardiano che, solo con la sua enorme presenza fisica e l’abbaio possente, è in grado di indurre timore in chi avesse cattive intenzioni. E anche se l’aggressività verso gli umani è stata da tempo bandita dalla sua selezione, in presenza di un pericolo per la sua famiglia o per se stesso è probabile che subentri il normale istinto di difesa del branco e di autodifesa. E vista la stazza…
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