Nel 1971 i Led Zeppelin pubblicarono il loro quarto album, quello che li consacrerà all’Olimpo del rock: LED ZEPPELIN IV, che in quattro decenni ha raggiunto i 37 milioni di copie vendute. Con questo disco il gruppo, che vedeva Robert Plant alla voce, Jimmy Page alla chitarra, John Paul Jones al basso e John Bonham alla batteria, sfornò alcuni tra i suoi maggiori successi. Come Stairway To Heaven, forse la loro canzone più celebre. O come Black Dog, uno dei pezzi della band più suonato durante i live, famoso per il suo riff, e che si ispira… a un cane.
Ebbene sì, Black Dog dei Led Zeppelin si ispira a un animale in carne ed ossa. In pochi lo direbbero, considerata la natura del testo: si tratta infatti di una canzone che, con tutta la forza dell’hard rock, traduce in musica il desiderio per l’amore di una donna, e la felicità che ne deriva. Cosa ha a che fare un cane con tutto ciò?
Fu proprio Robert Plant a rivelare che il titolo del brano fa riferimento a un animale che la band aveva incontrato. Un Labrador Retreiver di colore nero che era solito aggirarsi intorno agli Headley Grange Studios nel periodo in cui i Led Zeppelin vi stavano registrando l’album. Così, anche se non conosciamo il nome del cane, sappiamo che la band in qualche modo vi si affezionò, si abituò ad averlo sempre intorno.
Ma Black Dog non è un titolo scelto solo per simpatia nei confronti del cane in questione. Si tratta anche di un potente simbolo, secondo quanto spiegato da Plant:
Non è che tutte le mie faccende vadano controllate. Le cose tipo “Black Dog” sono sfrontate, il tipo di cose “facciamolo-nel-bagno”, ma affermano comunque qualcosa di importante.
Si tratta insomma di pura libertà artistica: la band può scrivere una canzone che parli di amore con sonorità hard rock, e può perfino darle un titolo che nulla ha a che vedere con il testo. Black Dog è il titolo perfetto per il brano che ha la stessa sfrontatezza di quel Labrador nero che, nel 1971, si recava nello studio di Headley Grange solo per sentire i Led Zeppelin suonare.