L'abbandono è il trauma più violento che un cane possa subire: animale sociale non può capire né accettare di essere lasciato dalla famiglia.

16 Aprile 2019 di Redazione

L’abbandono: il trauma più violento che un cane possa subire

L’abbandono è il trauma più violento che un cane possa subire: animale profondamente sociale non può capire né accettare di essere lasciato dalla sua famiglia. Da solo, il cane si sente debole e la sua esistenza diventa miserevole senza gli affetti e il contatto sociale che sono parte della sua natura più intima e vera. I cani abbandonati meritano ancora più attenzione da parte di chi decide di adottarli: devono riemergere da una condizione traumatica molto profonda. Ma questo è possibile, se diamo loro ciò che serve per ricostituire la fiducia in se stessi e nel genere umano, che li ha traditi nel modo peggiore. Ecco una piccola ma efficace guida al recupero della serenità del cane abbandonato.

Il cane abbandonato: procediamo per gradi

Bisogna procedere per gradi. Per lui è molto importante iniziare a conoscerci gradualmente, soprattutto se si trova in canile da molto tempo. Questo perché la vita in un canile gestito bene è scandita da regole precise, orari e situazioni sociali che restituiscono al cane un minimo di sicurezza. Paradossalmente, quindi, il cane che vive in canile da tempo ha bisogno di abituarsi con calma alla sua nuova famiglia. Come?

È presto detto: andiamo a trovarlo più volte nell’arco di un paio di settimane, portiamolo a passeggio, giochiamo con lui se lo desidera, parliamogli sempre con voce dolce e portiamogli cose buone da mangiare. In questo modo, il nostro nuovo amico sarà sempre più contento di vederci e in breve, grazie a queste attenzioni speciali tutte per lui, ci guarderà come a un possibile nuovo branco che lo apprezza.

Una volta a casa, cosa dobbiamo fare?

Una volta giunti a casa, per il nostro nuovo amico inizia una vita tutta da scoprire. È molto importante, in questa fase, lasciarlo il più possibile tranquillo e permettergli di esplorare con calma ogni angolo della sua nuova dimora, giardino compreso se l’abbiamo. Ora che ha riacquisito una famiglia e una casa, il nostro amico non è più un “povero cane abbandonato”, quindi smettiamo di trattarlo come tale e cominciamo a scoprire le sue doti, perché di certo ne possiede molte e il modo più bello per amarlo è farle emergere e coltivarle.

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