Nel 1968 i Beatles pubblicavano il loro nono album, quello che, per via della sua copertina candida, passerà alla storia come WHITE ALBUM (anche se il titolo originale era semplicemente THE BEATLES). Al momento dell’uscita del disco, i Fab Four avevano già raggiunto la fama internazionale con album del calibro di HELP! (1965), che contiene la famosissima Yesterday, e SGT. PEPPER’S LONELY HEARTS CLUB BAND (1967).
Con il WHITE ALBUM il quartetto di Liverpool riuscì a eguagliare i successi precedenti, tanto che la rivista «Rolling Stone» lo colloca al decimo posto dei 500 migliori album della storia. C’è un brano del disco, tra tutti, che non può non conquistare chiunque lo ascolti: si tratta di Martha My Dear. Scritta da Paul McCartney, si tratta di una vera e propria canzone d’amore, di un inno alla lealtà e alla fedeltà. Nessuno però poteva sospettare che il musicista l’avesse dedicata… alla sua Bobtail!
Chi per la prima volta ha ascoltato questa dichiarazione di fedeltà, non ha potuto fare a meno di immaginare che McCartney l’avesse dedicata alla sua ragazza dell’epoca e storica fidanzata Jane Asher. Questa teoria è supportata da uno specifico verso della canzone, che recita: “You have always been my inspiration”, “tu sei sempre stata la mia ispirazione”. Per molto tempo, infatti, l’attrice britannica è stata una vera e propria musa per l’artista.
A smentire questa ipotesi sono state però le parole dello stesso Paul McCartney, che ha svelato la realtà: Martha My Dear è dedicata al cane che aveva al momento della sua incisione, un Bobtail di nome Martha.
La canzone parla di comunicazione affettiva, ma in maniera piuttosto astratta. Chiunque potrebbe pensare che sia stata scritta per una ragazza di nome Martha, ma quella Martha è una femmina di Bobtail.
Il legame tra Paul e il suo cane era infatti molto forte, tanto che all’epoca Martha era spesso ritratta in fotografie insieme al suo padrone, ma anche con il resto della band, quasi si trattasse di una vera e propria mascotte. Anche dopo la scomparsa della cagnolina, all’età di 15 anni nella fattoria di proprietà del musicista e della moglie Linda, McCartney resterà legato a questa magnifica razza, conosciuta anche come Old English Sheepdog. Lo testimonia il fatto che, ad anni di distanza dall’uscita di Martha My Dear, un Bobtail compaia sulla copertina dell’album solista di Paul McCartney intitolato PAUL IS LIVE. Il cane ritratto nello scatto (chiaramente ispirato a una delle copertine più famose della storia, quella di ABBEY ROAD dei Beatles) è Arrow e si tratta proprio di un discendente di Martha!