Bouledogue Francese

Difficile resistere a questo piccolo molosso che nella sua struttura compatta racchiude un animo dolce e un carattere davvero particolare: affettuoso, amante delle comodità, a volte un po’ testardo, con una personalità spiccata. Sono queste le caratteristiche che meglio descrivono il Bouledogue Francese, amato dalle famiglie italiane, amatissimo in Francia e in Gran Bretagna, le due nazioni che da sempre se ne contendono la paternità. Di “umili” origini, questo piccolo molosso è entrato ben presto nell’alta società, al fianco di nobili, sovrani, attori, e oggi ha conquistato anche il Web. Del resto, simpatia e capacità di scavarsi una nicchia nel cuore di chi lo sceglie sono le sue doti più evidenti. Meno palesi ma altrettanto presenti, però, sono anche la discreta vivacità, la voglia di giocare e non di rado anche di correre e “cacciare”.

Francia e Inghilterra si contendono da sempre le origini di questo cane: i transalpini affermando che si tratta di una razza autoctona, i sudditi della Regina, invece, testimoniando che piccoli Bulldog con caratteristiche simili a quelle del Bouledogue erano presenti da tempo nel loro Paese e che classi per Bulldog con peso inferiore alle 20 libbre erano regolarmente previste nelle esposizioni. Alcuni esperti, la maggioranza a dire il vero, ipotizzano che la razza sia stata ottenuta incrociando Bulldog e un non meglio precisato terrier, molto probabilmente il Manchester, dal tipico mantello nero-focato. Per altri, invece, la forma del cranio e gli occhi fanno pensare a incroci con il Carlino. E a osservare il Boule, onestamente, viene da propendere per questa ipotesi. In ogni caso, il suo ruolo iniziare fu di eliminare i topi dalle abitazioni popolari di Parigi, ma poi la sua simpatia e l’aspetto gli aprirono le porte dei palazzi del centro… e la scalata al successo ebbe inizio.

Socievole e allegro per natura, il Bouledogue Francese suscita immediata simpatia: merito delle sue peculiari orecchie ma anche del muso che mantiene un aspetto da cucciolo anche quando ha raggiunto l’età adulta. Questo aspetto infantile si riflette nell’indole giocherellona: il Bouledogue non perde mai l’occasione per divertirsi e giocare con i suoi “umani”. Da cacciatore di topi qual era in origine, il nostro amico si è perfettamente adattato al ruolo di cane da compagnia: ama profondamente la sua famiglia e mostra una devozione assoluta per il suo proprietario. Ama molto anche le comodità e non ama la solitudine. Dolcissimo soprattutto con bambini e anziani, il Bouledogue ha in realtà un carattere fiero ma spesso con la sua famiglia lo reprime perché… amarci è la sua priorità. Con gli altri cani in genere va d’accordo, se correttamente socializzato, purché siano rispettosi nei suoi confronti.

Un cane da compagnia che, però, ha anche un’antica componente da cacciatore di topi: si tratta di una combinazione intrigante perché nello stesso “contenitore” troviamo dolcezza, pazienza ed empatia insieme ad allegria, momenti di notevole giocosità e anche una certa intraprendenza che a volte spiazza. Forse è anche da questa serie di caratteristiche che scaturisce il notevole successo di questo piccolo molossoide in molti Paesi, Italia inclusa. Amarlo pare dunque che venga spontaneo a molti, ed è una cosa positiva ovviamente, ma non scordiamo che si tratta di un “muso corto”, cioè di un cane che non gode di buone capacità respiratorie e quindi quando dorme facilmente russa.

Purtroppo, la canna nasale cortissima dei cani brachicefali non ha come conseguenza solo il fatto che possono essere rumorosi come compagni di dormite: in realtà, questa caratteristica può avere conseguenze molto gravi, se non si osservano strettamente alcune regole, prima tra tutte evitare al cane sforzi di qualsiasi genere quando fa caldo e dotare sia la casa sia l’automobile di impianto di condizionamento dell’aria. Importante per il Boule anche l’igiene di occhi e contorno oculare e per quanto riguarda il mantello, sarà mantenuto in condizioni ottimali osservando un’alimentazione di adeguata qualità che tenga conto di una certa sensibilità intestinale generalmente piuttosto diffusa nella razza.

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