Rinaldo Sidoli, segretario di Alleanza Popolare Ecologista (Ape), si è espresso sul caso dell'uccisione del cane Chicca a Salerno.

9 Aprile 2019 di Redazione

Sidoli (Ape) per il processo cane Chicca: servono pene più severe

Rinaldo Sidoli, segretario di Alleanza Popolare Ecologista (Ape), si è espresso così sul caso dell’uccisione del cane Chicca a Salerno: «Antonio Fuoco è stato condannato a un anno e nove mesi per l’uccisione del suo cane Chicca, che all’epoca dei fatti aveva soli sei mesi. L’imputato dovrà anche risarcire per mille euro le associazioni animaliste che si sono costituite parte civile nel processo.

Questa sentenza deve riflettere il legislatore affinché si arrivi all’inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide un animale. Fatti come questi non si devono più verificare. Vogliamo una norma che punisca questi individui, una legge che possa difendere queste vittime innocenti. Ogni anno sono circa 15mila i cani e i gatti che vengono torturati e uccisi, ossia 142 animali al giorno. Serve urgentemente un rafforzamento sulla tutela degli animali a partire da una modifica del codice civile, penale, dalla legge n. 189/2004 e alla l. n. 157/1992.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di impedire che la pena della reclusione possa essere commutata in pecuniaria, poiché ciò eviterebbe il carcere a colui che si è macchiato del reato. Porteremo questa istanza in Parlamento grazie alla intensa collaborazione con l’onorevole Prestipino (Pd) che ha depositato una interrogazione al ministro degli interni Salvini chiedendo maggiori tutele verso degli esseri indifesi e che i responsabili di queste atrocità vengano condannati a una giusta pena».

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