Il Ceylon è una razza che possiamo definire “rara” per via della scarsa presenza di esemplari nel nostro territorio. Di origine orientale, è arrivato in Occidente grazie a un veterinario lombardo, Paolo Pellegatta, che lo ha portato in Italia come un “souvenir”. Conosciamolo meglio!
Ceylon, un gatto puro
Il Ceylon non ha mai subito manipolazioni da parte dell’uomo e per questo ha mantenuto intatte tutte le caratteristiche psicofisiche della razza “pura”. Provenendo dallo Sri Lanka, paese molto umido e caldo, ha una stazza ridotta e il fisico longilineo e aggraziato. Testa e zampe sono molto proporzionate al resto del corpo. Il mantello, corto e serico, è uno dei suoi punti di forza: lucido, appariscente, mosso da un ticking (punta del pelo di colore più scuro alla base) molto evidente, è facile da toelettare e non richiede particolari cure. Sulla testa ha un disegno che agli abitanti dello Sri Lanka ricorda un cobra, il serpente sacro a Buddha.
Quanti sono?
In Italia ci sono davvero pochi esemplari. Chi ha la fortuna di incontrarne uno del tipo più apprezzato, con mantello manilla, lo potrebbe confondere con l’Abissino. Questo a causa della caratteristica colorazione agouti che li contraddistingue entrambi. Per non confonderli: l’Abissino ha il muso molto più affusolato e non presenta assolutamente le striature sulle zampe, sulla coda e sulla testa, tipiche del gatto Ceylon.
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