Volete insegnare al gatto a stare in braccio senza fare storie per creare un rapporto più affettuoso? Ecco alcuni consigli.

5 Maggio 2024 di Letizia

Noi che viviamo con un gatto lo sappiamo ma, a volte, fingiamo di non saperlo: Micio non ama che lo si tenga in braccio. Detesta essere forzato, non sopporta che qualcuno lo tenga fermo, a meno che non sia lui a decidere di venire tra le nostre braccia. Questo è un dato di fatto, anche se il nostro amico potrebbe arrivare a tollerare, per amor nostro, il fatto che lo solleviamo per coccolarlo.

Prendere in braccio un gatto per un umano è un gesto assolutamente normale ma per il micio non è la stessa cosa. Essere tenuti fermi non è nella natura di questi piccoli felini, i quali non sempre amano essere presi e manipolati a piacimento.

Per questo è bene conoscere il modo migliore per farlo; ricordiamo che lui ci considera un suo pari, quindi dobbiamo approcciarci a Micio nella maniera corretta per evitargli stress inutile.

Come prendere un gatto tra le braccia nella maniera corretta

La prima cosa da fare, quando ci approcciamo al nostro gatto e vogliamo fargli capire che non ha nulla da temere a stare tra le nostre braccia, è provare un approccio graduale. Iniziamo con il mettergli una mano aperta sotto il petto, tra le zampe anteriori, e l’altra mano tra le zampe posteriori.

In questo modo abitueremo il nostro gatto ad una sorta di abbraccio mentre si trova ancora a terra ed è perfettamente padrone della situazione. Lui capirà che non gli vogliamo fare del male e che non è una imposizione da parte nostra; ricordiamo che, se oppone resistenza, dobbiamo lasciarlo in pace senza forzature.

gatto in braccio
Il gatto in braccio. – Amicidicasa.it

Il secondo step, quando avrà capito che questo gesto è una sorta di coccola, è cercare di sollevarlo ma lasciandogli un appoggio per le zampe in modo che esse non pendano nel vuoto (per fargli capire che è solo un gesto di affetto). Quello che non dobbiamo mai fare è avvicinarci di soppiatto, prenderlo per la collottola o prenderlo per le zampe o le ascelle.

Sono gesti che possono essere fraintesi e potremmo essere graffiati; ricordiamoci che il nostro amico è piccolo ma in lui è celata la personalità di una tigre. Non bisogna mai prenderlo di sorpresa ma avvicinarsi a lui in modo tranquillo, magari pronunciando il suo nome con un tono di voce pacato e iniziare ad accarezzarlo dolcemente.

Se ci stiamo chiedendo cosa pensino i gatti sul fatto di essere presi in braccio, è difficile dare la risposta corretta. Anche dire che lo tollerino per amore nostro è vago, perché i gatti sono degli animali magnifici e ognuno ha una personalità differente. Ci sono esemplari che ci salteranno in braccio sin da piccoli, altri che non ci permetteranno mai di raggiungere questo grado di intimità con loro.

Una cosa fondamentale, che non dobbiamo mai scordare, è che i gatti fanno qualcosa solo se ne hanno voglia. Se è ben disposto a questo contatto con noi, Micio riesce a comunicarlo. Se cerca di fuggire, mordere o graffiare, bisogna aspettare e lasciarlo libero di andare dove vuole. Molto importante insegnare ai bambini quali siano i segnali per capire se possono o meno prendere in braccio il gatto, attendendo che l’animale si mostri calmo e fiducioso.

Se Micio deciderà di farsi sollevare, avviciniamolo al nostro petto: è un modo per farlo sentire più sicuro, perché il rumore del nostro cuore gli ricorderà qualcosa di atavico e tranquillizzante, come funziona per i neonati. Naturalmente, alcuni gatti sono talmente espansivi e fiduciosi del rapporto che hanno con noi, che non dovremo fare niente di quello è stato scritto, perché saranno loro a cercarci e a stare tra le nostre braccia, per fare le fusa e la “pasta” sul nostro braccio.

Gli errori da non fare mai con un gatto

Se il nostro gatto è riservato ricordiamoci che non è un bambino, non teniamolo mai in braccio a pancia in su: questa posizione lo fa sentire esposto e vulnerabile e potrebbe veramente avere una reazione particolarmente violenta.

Un altro errore da non fare è prenderlo per la collottola, ovvero quella zona di pelle dietro al collo in cui la sua mamma da cucciolo affondava i denti per trasportarlo. Afferrare un gatto adulto per la collottola e sollevarlo è assolutamente sconsigliato. Il peso di un adulto è superiore rispetto a quello del gattino e afferrarlo per il collo potrebbe provocargli stress e dolore.

È vero che si paralizza immediatamente in ricordo della sua infanzia, ma non è un metodo efficace, né etico, per contenerlo o calmarlo, anche se in fase di grande agitazione. Al contrario, può influire e minare il rapporto di fiducia con l’umano di riferimento.

Se il nostro gatto non ama stare in braccio dobbiamo rassegnarci, perché non potremo mai insegnarglielo. Creeremo l’ambiente sereno che merita, lo faremo sentire rilassato e amato e lui farà lo stesso con noi, avremo una vita bellissima insieme ma, se non vorrà fare una cosa, non la farà mai.

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