Tutto quello che c'è da sapere sui cani e gatti brachicefali, dai problemi di salute ai divieti previsti in Italia.

12 Aprile 2024 di Letizia

Quando parliamo di cani e gatti brachicefali, a chi ci stiamo riferendo? Dal greco, il termine “brachicefalo” unisce “brachys”, che significa “breve”, e “kephalē”, che significa “testa”. Dunque, letteralmente, stiamo parlando di tutti quei cani e gatti con la “testa corta”. Questa fin troppo semplice denominazione, purtroppo, nasconde una ben più lunga storia di genetica egoista e a tratti crudele.

Con i loro musi schiacciati e gli apparentemente dolci nasi a bottone, cani come i Carlini e gatti gli Exotic Shorthair presentano un’anomalia anatomica che nasconde un lato oscuro. Queste razze potrebbero andare incontro a problemi di salute che coinvolgono in particolar modo l’apparato respiratorio. Per questo motivo, sono diversi gli Stati che stanno discutendo progetti di legge che mirano al divieto di riproduzione e di vendita di razze brachicefale. L’intento non è quello di escludere, bensì di tutelare. Ma facciamo un passo indietro.

Origine e problemi della malformazione genetica 

I cani e i gatti dal muso schiacciato sono tra i più diffusi, noti e paradossalmente apprezzati. Tra le ragioni troviamo innanzitutto le loro piccole dimensioni, che li rendono adatti anche alla vita da appartamento. Ma non solo: ad inserirsi prepotentemente (ed egoisticamente) ci pensa proprio il loro distintivo e caratteristico muso, considerato estremamente espressivo.

In verità, quella “buffa” conformazione corrucciata porta il nome di brachicefalia, una malformazione genetica innaturale capace di provocare nell’animale non poche sofferenze e problemi di salute. La specificità del termine “innaturale” si riferisce al fatto che è stata l’intrusione dell’uomo, non curante, ad aver selezionato le conseguenze della suddetta anomalia strutturale, comportandone una presenza sempre più accentuata nel processo riproduttivo.

In un certo senso, possiamo dunque affermare che le razze brachicefale sono destinate ad avere malattie all’apparato respiratorio. Su tutte, emerge un’evidente respirazione rumorosa e affannosa. Il muso schiacciato comporta inoltre una diminuzione delle superfici delle mucose nasali e orali, ripiegando il velo palatino e la glottide. Altre problematiche più o meno frequenti riguardano l’apparato digerente e dentale (la mascella molto corta presenta un sovraffollamento e disallineamento dei denti, ma anche una disfunzione dell’articolazione della mandibola) e l’apparato oculare (gli occhi sporgenti sono più soggetti a infezioni e traumi).

Non solo: a restare coinvolti troviamo anche l’apparato auricolare (i canali più stretti favoriscono otiti e infezioni), lo strato dermatologico (sono più soggetti a piaghe che possono infettarsi) e il sistema scheletrico (una predisposizione a patologie dolorose del disco intervertebrale). In conclusione, l’anomalia respiratoria fa si che un cane brachicefalo, ad esempio, sia poco propenso all’esercizio fisico, sia molto sensibile al caldo e abbia tempi di recupero sopra la media.

Cani e gatti brachicefali: quali sono 

Le principali razze canine brachicefale sono:

  • Bulldog francese
  • Bulldog inglese
  • Cavalier King Charles Spaniel (conosciuto anche come Toy Spaniel inglese)
  • Carlino
  • Staffordshire Bull Terrier
  • Shih Tzu
  • Bullmastiff
  • Lhasa Apso
  • Chihuahua
  • Boxer
  • Boston Terrier
  • Pechinese
  • Cane Corso
  • Chow Chow
  • Shar Pei
  • Griffone di Bruxelles
  • Dogue de Bordeaux
  • Mastino napoletano

Per quanto riguarda i gatti possiamo nominare principalmente il Persiano, il già citato Exotic Shorthair e l’Himalayano.

Il destino della selezione: rimedi e primi divieti di vendita 

Esistono cure o rimedi per le patologie che interessano queste razze? In alcuni casi, sì. Le narici stenotiche o l’eccessiva lunghezza del palato molle, per esempio, possono essere corrette chirurgicamente. Anche la malformazione delle palpebre, detta entropion, o l’ostruzione della gola causata dall’affanno respiratorio, possono essere trattate con la chirurgia. Viene certamente spontaneo chiedersi, però, se queste razze non abbiano già subito abbastanza traumi. La “risoluzione” del problema, per molti paesi, si trova alla infatti radice. È la loro stessa conformazione fisica, dopotutto, a condannarli ai vari problemi sopra elencati. 

Alla Camera dei Deputati del Brasile, per esempio, sono giunte due proposte di legge che prevedono il divieto di riproduzione e di vendita di tali razze. Entrambi i progetti non coinvolgerebbero le persone già proprietarie di cani brachicefali ma comporterebbero una pena detentiva e una multa per chi violerà le possibili nuove regole. Il primo provvedimento di legge, presentato dalla deputata Duda Salabert, si rivolge proprio agli allevamenti di cani creati per soddisfare le richieste estetiche del cliente.

Nel testo, si legge che “deve essere vietata l’acquisizione, la vendita, l’importazione e la riproduzione intenzionale di animali da compagnia che presentino caratteristiche fisiche dannose, causando sofferenze permanenti, derivanti da pratiche di allevamento selettivo incentrate principalmente sull’estetica”. Il deputato Nilto Tatto, proprio nel 2024, ha invece proposto il secondo disegno di legge. Anche in questo caso, la proposta mira a vietare l’allevamento e la vendita di cani brachicefali: i trasgressori di questa normativa, se approvata, saranno soggetti a una multa e a una reclusione dai tre ai dodici mesi.

Nel frattempo, il New Hampshire potrebbe diventare il primo Paese degli Stati Uniti a limitare l’allevamento di questi animali, grazie a un disegno di legge unico nel suo genere proposto dalla deputata Ellen Read. L’intento, anche qui, è limitare la riproduzione e la vendita di cani e gatti brachicefali, le cui vie aeree sono state definite “deliberatamente malformate”.

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