Non sapete come scegliere la pensione giusta per il vostro gatto? In questo articolo vi forniamo una guida che vi accompagnerà passo per passo a fare la scelta migliore, mostrandovi i fattori più importanti da considerare per valutare l’affidabilità di una struttura.
Consigli per scegliere la pensione giusta per il gatto
Chi vuole lasciare il gatto in pensione durante le vacanze deve pensarci per tempo. Arrivare all’ultimo momento può infatti rivelarsi disastroso e costringerci a una scelta affrettata. Va infatti ricordato che le pensioni di buon livello sono poche, sparse per il territorio nazionale e quindi con un numero ridotto di posti disponibili.
Due o tre mesi prima della partenza fate una prima scelta guardando i siti internet: foto e descrizioni aiutano molto a fare una prima scrematura. Se ve piace una guardatela utilizzando anche le opzioni di Google Earth che vi consentiranno di guardare dall’alto l’ubicazione della struttura, capire quanto è grande e dare una “sbirciatina” virtuale ai cortili e agli edifici che la compongono.
Stilato l’elenco delle pensioni che vi sembrano adatte, per vicinanza e caratteristiche, si parte con i sopralluoghi: non prendete appuntamenti ma guardate gli orari delle visite e presentatevi a sorpresa senza avvisare. Solo così si potrete effettuare controlli davvero sicuri.
Cosa guardare
Le gabbie
Devono essere grandi, pulite, dotate di ripiani a più livelli, aperte su almeno tre lati e mai contenute in strutture che non siano abbastanza isolate da caldo e freddo. Sappiamo che fa impressione pensare al nostro micio chiuso dentro una gabbia per così tanto tempo, ma è davvero l’unico sistema sicuro (e igienico) che una struttura seria ha per gestire un elevato numero di ospiti in affidamento senza che questi vivano in pericolose promiscuità.
I box
Una buona sistemazione prevede dimensioni di almeno 2 metri quadri con un’altezza di 1,5/2 metri ed estensioni esterne di circa 2/3 metri quadri.
Le tettoie
In estate possono trasformarsi in veri e propri forni, quindi facciamo bene attenzione al sistema di coibentazione utilizzato e alla possibilità di arieggiare bene i ricoveri.
Le ciotole
L’acqua deve essere pulita, senza insetti o patine in superficie, e il cibo sempre fresco.
Le lettiere
Dovranno essere pulite e non maleodoranti, una per gatto.
L’assistenza medica
Assicuratevi del servizio che viene assicurato e fatevi dare il nome del medico veterinario o della clinica convenzionata con la pensione.
Il libretto sanitario
Attenzione: ricordatevi anche che il gestore è tenuto a chiedere la documentazione relativa al piano vaccinale di copertura per l’anno in corso, all’avvenuta sverminazione e all’impiego di un antiparassitario esterno che preveda la copertura per zecche, pulci o altro. Diffidate di quei pensionanti che:
• non vi chiedono il libretto sanitario del gatto;
• non sono in grado di dirvi a quale struttura veterinaria fanno affidamento per le urgenze;
• non vi sanno fornire adeguate informazioni sul tipo di cibo somministrato.
Quanto costa una pensione per gatti?
Ogni struttura applica la sua tariffa e ha un proprio listino prezzi per ogni tipo di prestazione. Dipende molto anche dal livello della struttura, proprio come per gli alberghi. Diciamo che il costo base di una buona pensione può variare dai 12 ai 15 euro al giorno, cifra destinata a salire esponenzialmente a seconda del livello e della grandezza.
Attenzione però agli extra, che come in albergo sono sempre in agguato. Concordateli bene con il gestore: generalmente la consulenza veterinaria è gratuita, ma l’intervento del medico, in caso di necessità, può essere davvero costoso. Molte strutture per il periodo invernale chiedono una percentuale aggiuntiva per il riscaldamento.
Un altro extra che vi può capitare di dover sborsare è quello per il trattamento antiparassitario al momento dell’ingresso del micio. Se portate voi il cibo da somministrare al pensionato ovviamente il costo varia. Come vedete le variabili sono davvero molte!
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