Quali sono le principali differenze tra cat sitter e pensione e qual è la soluzione migliore per sistemare i nostri gatti? Quando si parla di vacanze, il sogno di ogni padrone è quello di portare i propri felini con sé. Molto spesso, però, farlo non è possibile a causa di limitazioni imposte dalle strutture ricettive, dalle compagnie aeree o dalla distanza di destinazione.
Ecco perché è fondamentale capire come e dove sistemare i nostri amici a quattro zampe e chi si prenderà amorevolmente cura di loro in nostra assenza, soddisfando i loro bisogni e garantendo la salute fisica quanto quella emotiva e psicologica.
Principali differenze tra cat sitter e pensione per gatti
Parliamo di due servizi molto diversi. I cat sitter solitamente offrono cure personalizzate nella casa in cui risiede il micio, garantendogli di rimanere in possesso del proprio territorio senza interrompere bruscamente le sue abitudini. Non sempre, tuttavia, chi svolge questo lavoro è una figura specializzata nella cura dei gatti e spesso non conosce il micio in questione.
La pensione, invece, è una struttura dove il gatto può pernottare e dove viene affidato alle cure di un personale specializzato nella presa in carico dei felini. Molto spesso l’affidabilità delle pensioni è tracciata ed è possibile verificare la qualità dei servizi tramite le recensioni degli utenti in rete o i consigli del veterinario di fiducia. Ma vediamo quali sono i requisiti che dovrebbe avere una buona pensione per gatti.
Requisiti che deve avere una pensioni per gatti
La premessa è che qualsiasi pensione per gatti deve essere in possesso delle autorizzazioni e dei requisiti richiesti dai regolamenti comunali o regionali. Ecco altri requisiti che dovrebbe avere una buona pensione:
– La struttura dovrebbe ospitare solo gatti, in buona salute certificata e con zone dedicate anche al singolo individuo.
– Massima igiene: il gatto deve avere accesso alla propria ciotola e alla propria cassetta senza che altri gatti possano accedervi. Le cassette vanno pulite accuratamente più volte al giorno e le ciotole di cibo e acqua vanno pulite dopo ogni pasto. È inoltre fondamentale che l’acqua sia sempre fresca e pulita, cambiata almeno a mattino e sera.
– L’assistenza veterinaria: deve essere assicurata h24 per ogni emergenza.
– Gli spazi: devono essere ampi e garantire la privacy di ogni gatto, che come sappiamo è un animale molto indipendente e abitudinario. Ma sono anche necessarie alternative open space comprensive di mensole, percorsi, tira-graffi, ceste e giochi in cui il gatto possa circolare liberamente e socializzare.
– La temperatura: l’ambiente deve essere confortevole d’inverno come d’estate, e dotato di sistema di raffrescamento e riscaldamento funzionante e adeguato.
– La competenza degli operatori. Chi si andrà a occupare dei gatti deve essere una persona formata, competente e scrupolosa, attenta alle esigenze del singolo e alle dinamiche di interazione tra felini. Deve informarsi attraverso numerose domande sullo stato di salute e sul temperamento di ogni singolo gatto in modo da gestirlo al meglio e garantirgli di trascorrere un soggiorno sereno.
Ma al netto di questo, è meglio affidare il nostro gatto a una pensione o alle cure di un cat sitter?
La soluzione migliore per i nostri amici pelosi
La risposta non è scontata e dipende sicuramente anche dal costo che si è disposti a sostenere. Ma, in generale, la considerazione più importante da fare riguarda le esigenze del micio. I gatti, lo sappiamo, sono animali estremamente abitudinari e sistemarli in una casa diversa da quella in cui vivono potrebbe dar loro non poco fastidio e creare seri problemi di ambientamento.
Per questo motivo, un/una cat sitter potrebbe essere la soluzione migliore, purché sia una persona di fiducia e disposta a trasferirsi a casa vostra, in modo da non alterare le abitudini del gatto. Sarebbe consigliabile rivolgersi al proprio veterinario per farsi dare qualche nominativo di persone fidate e competenti.
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