Terminata la sciagurata stagione dei combattimenti, l’Amstaff ha presto mostrato il suo lato migliore: quello del tosto partner di famiglia capace di grande affetto e simpatia. Ha carattere da vendere, temperamento e un coraggio che non conosce confini.
Selezione originaria dell’Amstaff
ll suo nome abbreviato deriva dal ben più lungo American Staffordshire Terrier, che è la denominazione ufficiale. È una razza di selezione relativamente recente, riconosciuta negli Stati Uniti nel 1936, e discende direttamente dal Pitbull, un cane fisicamente forte, massiccio, muscoloso, potente, resistente, oltre che coraggioso, ma anche feroce combattente, perché costretto attraverso maltrattamenti specifici e perché selezionato a tale scopo.
Con un antenato simile e con una notevole somiglianza che spesso inganna i non esperti, l’Amstaff potrebbe essere facilmente etichettato come “pericoloso”. Ma allevato correttamente e ben inserito nella vita famigliare, non lo è.
Infatti, il lavoro di selezione mirato a ridurre al massimo le antiche propensioni allo scontro con gli altri cani ha dato buoni frutti, anche nel nostro Paese. E un Amstaff equilibrato e affidabile non è una rarità da diversi anni, ormai. Certo non è un cane remissivo né “da divano”, ma neppure un pericolo pubblico, purché in mani sensate e purché scelto da allevatori seri, che non mancano.
Riconoscimento della razza American Staffordshire Terrier
Negli anni ‘20 alcuni appassionati americani di Pitbull, decisi a mettere fine all’orrore delle lotte, hanno avviato un lavoro che ha permesso di selezionare soggetti sempre più omogenei e affidabili sotto il profilo caratteriale.
L’American Kennel Club ha riconosciuto nel 1936 i primi soggetti non più selezionati per i combattimenti. Il nome attuale della razza è stato ufficializzato nel 1972.
Amstaff: carattere
La prima cosa che colpisce in un Amstaff è un retaggio del suo passato: il coraggio senza limiti. È indomito, a volte anche temerario. Ma non bisogna farsi spaventare: un soggetto equilibrato non è aggressivo senza motivo e non reagisce a meno che non venga provocato.
Il suo notevole temperamento, però, richiede un padrone coscienzioso e di carattere: l’Amstaff va indirizzato correttamente, va gestito, non va eccitato inutilmente, va educato e va messo di fronte a limiti chiari di comportamento.
Attenzione particolare al rapporto con gli altri cani, soprattutto dello stesso sesso, perché il suo istinto alla lotta potrebbe farsi vivo. Con i bambini di casa, è essenziale evitare i giochi di lotta e le sfide di qualsiasi genere. Meglio supervisionare sempre le interazioni, ma questo vale per tutti i cani.
Standard
L’American Staffordshire Terrier trasmette immediatamente l’idea di forza e incute rispetto a colpo d’occhio. Il suo fisico deve sembrare più massiccio che snello, ma mai pesante o goffo. La sua è una taglia media che va dai 43 ai 46 centimetri al garrese nelle femmine fino ai 46 – 48 centimetri nei maschi, per un peso che oscilla tra 25 e 32 chili. Il corpo, muscoloso e ben costruito, deve essere agile ed elegante.
Si distingue per lo sguardo fiero, diretto, leale. In lui tutto è potenza: anche il collo, fornito di muscoli forti e privo di pelle abbondante, contribuisce a rafforzare questa immagine. E tutta quella muscolatura, abbinata a un’indole vivace ed energica, lo qualifica alla grande per gli sport cinofili, per esempio Agility e Disc Dog sul fronte dinamico e Rally Obedience su quello più “mentale”.
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