14 Giugno 2024 di Letizia

Quasi nel 70% delle case è presente un animale domestico. Un dato ragguardevole ma non sorprendente se pensiamo a quanto gli amici pelosi impreziosiscano la nostra vita con la loro presenza. Tuttavia, alcuni di noi possono manifestare i sintomi di un’allergia a gatto e cane che provoca svariati disturbi respiratori e reazioni cutanee, sia negli adulti sia in bimbi piccoli.

L’allergia agli animali domestici è una reazione alle proteine ​​presenti nelle cellule della pelle, nella saliva o nelle urine di un animale. I segni di allergia agli animali domestici sono molteplici, con una sintomatologia variabile, come una banale rinite, o più complessa, dato che molti manifestano segni di asma, respiro sibilante e, nei casi più seri, occlusione alle vie respiratorie

Cosa scatena la crisi allergica a cani e gatti

Le credenze popolari hanno diffuso il falso mito che sia il pelo dei nostri amici a scatenare l’istamina nel nostro corpo. In realtà questo è parzialmente vero ma non esaustivo. La crisi allergica è scatenata dell’esposizione ad alcune proteine che si trovano nella saliva, nell’urina e nell’epitelio del pet.

Ovviamente, il loro manto raccoglie tutte queste proteine così come altri allergeni: acari della polvere, muffe e polline. Quando queste proteine ​​entrano nelle vie respiratorie, negli occhi, nel naso, nella bocca o sulla pelle, scatenano i sintomi dell’allergia.

Gli allergeni di cani e gatti sono ovunque. Quelli dei gatti sono particolarmente appiccicosi e permangono anche mesi in loco. Gli allergeni degli animali domestici possono essere trovati nelle case, nelle aule, nei luoghi di lavoro e in altri luoghi in cui gli animali non sono mai stati. Questo perché le persone possono veicolarli sui propri vestiti.

Il pelo del gatto – Amicidicasa.it

Se vogliamo addentrarci in un discorso scientifico, per quanto concerne i gatti, la responsabile delle reazioni istaminiche nel corpo umano è la proteina FelD1 principalmente. È prodotta nelle ghiandole salivari e sebacee, e si diffonde nel mantello durante la toelettatura, quando il gatto si pulisce, per poi disperdersi nell’ambiente con pelo e squame di pelle secca. Si pensa che questa proteina abbia una sorta di funzione di segnalazione territoriale ma ancora la scienza sta cercando di capire il suo ruolo.

Il problema consiste nel fatto che venga dispersa veramente in grande quantità e rimane in sospensione nell’aria per molto tempo, così da essere trasportata anche attraverso vari tramiti che possiamo essere anche noi stessi quando entriamo nelle case dove un gatto non sia mai nemmeno entrato.

Un mito da sfatare è che non esistono gatti anallergici, perché tutti i gatti producono questa proteina; non esistono gatti davvero privi di allergeni o ipoallergenici. La produzione di FelD1 varia notevolmente da un gatto all’altro e può oscillare in maniera considerevole per lo stesso gatto durante l’anno. È questo il motivo per cui, con alcuni esemplari, la nostra allergia è più gestibile.

La medesima argomentazione vale per i cani, i quali producono 7 proteine allergeniche per lo più di origine epiteliale. Una di queste, denominata CanF5, è l’equivalente dell’antigene prostatico umano. Un recente studio italiano ha confermato che una delle cause predominanti di allergia potrebbe essere questa proteina presente solo negli esemplari di cane maschio; quindi a scatenare maggiormente le crisi sono i maschi, dato che gli studi dimostrano che gli esseri umani con questo problema hanno una maggiore tolleranza con gli esemplari femmine.

Si possono gestire gli allergeni?

Gli allergeni sono molto resistenti e possono accumularsi su mobili e altre superfici, come le pareti, i mobili in tessuto e i vestiti. Possono attaccarsi a tappeti, cuscini e altro. Possono rimanere a livelli elevati per diversi mesi. È scientificamente provato che fino a sei mesi dopo la scomparsa dell’animale, qualcuno può ancora manifestare sintomatologie allergiche.

Quando notiamo di avere i sintomi tipici di una reazione è meglio consultare un allergologo, perché diagnosticherà con certezza in base al nostro background medico, ai sintomi, a un esame fisico e ai risultati dei test allergologici il nostro problema.

Ricordiamoci che allergici si nasce e si diventa e che, quindi, potremo sviluppare il problema in qualsiasi momento. Un’allergia agli animali domestici può essere complessa da gestire. Anche semplicemente far visita ad amici e parenti che hanno animali può trasformarsi in un’esperienza molto spiacevole. 

Se non è vero che esistono animali anallergici, siamo costretti a restare soli?

Se desideriamo ospitare un gatto in casa possiamo optare per una di queste razze di gatti che producono meno proteina FelD1 il cui pelo non provocherà fastidiose reazioni: il Siberiano, il gatto Blu di Russia e il Balinese. Prima di adottarne uno, consultiamo il medico perché anche le razze che vengono classificate come anallergiche possono causare reazioni. Solo il nostro medico potrà consigliarci l’amico più adeguato per la nostra sintomatologia.

Come avviene per quella ai gatti, anche l’allergia ai cani è diffusa. Non esistono veri cani anallergici, è un mito da sfatare, ma alcune razze producono in maniera inferiore alcuni allergeni. Il Bedlington Terrier, il Bichon Frisé e l’Irish Water Spaniel sono tre razze di cani ideali da considerare per chi soffre di allergia.

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