I cani da caccia di dividono in cani da ferma e da traccia. scopriamo quali sono le differenze sia anatomiche sia di comportamento

14 Ottobre 2016 di Giorgio Fattori

Sebbene siano entrambi utilizzati nella caccia, tra i cani da ferma (setter, pointer, bracchi, epagneul) e da traccia (segugi, bassotti) vi sono notevoli differenze sia anatomiche sia sul modo di lavorare.

Utilizzo dei cani da ferma e da traccia

cani da ferma e da tracciaInnanzitutto le due categorie si differenziano in base al loro utilizzo da parte dell’uomo: il cane da ferma viene usato per la caccia a selvaggina da penna mentre quello da traccia per la caccia ad animali con il pelo, che si muovono a terra e non in aria. Le differenze di conseguenza riguardano particolari strutture anatomiche. Se il segugio lavora ricercando le tracce odorose lasciate sul terreno (megaolfatto), il cane da ferma capta le particelle odorose sospese nell’aria (telesfron o teleolfatto), quindi uno lavora naso a terra, il secondo con il naso per aria. Nello specifico, le differenze anatomiche tra cani da ferma e da traccia si concentrano a livello della testa. Nel cane da ferma gli assi cranio-facciali sono paralleli o convergenti, i seni frontali molto sviluppati per poter recepire nel vento la presenza di selvatico e le orecchie non molto lunghe, perché non hanno alcuna funzione nel lavoro olfattivo.

cani da ferma e da tracciaNei cani da traccia, invece, gli assi cranio-facciali sono divergenti e i seni nasali poco sviluppati o del tutto assenti, il tartufo è ampio e sporgente per poter rilevare le particelle odorose lasciate sul terreno, le orecchie sono lunghe perché aderendo alla canna nasale impediscono la dispersione dell’aria caldo-umida emessa dal cane che fa da solvente alle particelle odorose e le incanala nelle trombe nasali.

 

cani da ferma e da tracciaAnche se per i cani da ferma e da traccia sia indispensabile uno stretto rapporto con il proprio umano, i comportamenti durante l’esercizio sono assai diversi. Il cane da ferma lavora libero muovendosi a una certa distanza dal padrone e quando individua un selvatico si ferma e indica al cacciatore la preda. Il cacciatore dopo essersi preparato da un segnale al cane da ferma, che parte e fa alzare il selvatico. Il cane da traccia può invece lavorare sia libero sia alla lunghina e naso a terra cerca le tracce lasciate da una preda da pelo. In ogni caso il proprietario deve essere in grado di riconoscere i segnali lanciati dal suo partner peloso per potersi preparare all’azione, anche quando questo è libero e lontano da lui.

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