La Cassazione ha confermato la sentenza: usare il collare antiabbaio è un reato penale che comporta una condanna per maltrattamenti su animali

25 Gennaio 2018 di Laura Alessandroni

La Cassazione ha confermato la sentenza: usare il collare antiabbaio è un reato

Sentenza storica della terza sezione penale della Cassazione che ha deciso di rigettare il ricorso di un uomo che contestava una sentenza emessa dal Tribunale di Verona per l’uso del collare antiabbaio

D’ora in poi chi farà indossare al proprio cane un collare antiabbaio, dal quale vengono emanate scosse elettriche non appena l’animale abbaia, va incontro a una condanna penale per maltrattamenti su animali (in base all’articolo 727 del codice penale). Questa la pena inflitta a un uomo, un 35enne residente nel veronese, dal Tribunale di Verona nel 2014: una multa di 800 euro, per aver messo il collare antiabbaio ai suoi due setter onde evitare che disturbassero i vicini. L’imputato ha poi presentato ricorso alla Suprema Corte, sostenendo che non vi era prova che il collare provocasse sofferenze ai suoi cani e che l’uso del collare antiabbiaio era “controllato e sorvegliato”.

I giudici di Piazza Cavour, con la sentenza 3290 depositata ieri, hanno bocciato il ricorso affermando che costituiscono maltrattamenti non soltanto quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali per la loro manifesta crudeltà ma anche quelle condotte che incidono sulla sensibilità psico-fisica dell’animale, procurandogli dolore e afflizione“. Nel caso in esame, osserva la Corte, “Non ci sono dubbi che i cani siano stati maltrattati e ‘mobbizzati’ tramite il collare antiabbaio, visto che erano stati trovati dai vigili all’interno di un recinto, vicino a un capannone, e muniti di collare antiabbaio funzionante dal momento che all’avvicinarsi delle guardie gli stessi non avevano abbaiato”. Un testimone, inoltre, ha affermato che i due Setter indossavano il collare antiabbaio permanentemente. L’imputato è stato anche condannato a versare due mila euro alla Cassa delle ammende.

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