Il 17 novembre è la Giornata Nazionale del Gatto Nero, un momento “istituzionale” ormai celebrato in tutta Italia per combattere il pregiudizio.

17 Novembre 2019 di Redazione

Il 17 novembre: la Giornata Nazionale del Gatto Nero

Oggi, 17 novembre è la Giornata Nazionale del Gatto Nero, un momento “istituzionale” ormai celebrato in tutta Italia per combattere il pregiudizio di cui questi splendidi animali sono spesso vittima.

Il perché della scelta del fatidico 17 e del lugubre novembre appare quanto mai chiara, ma forse meno evidente è l’origine di tanta superstizione, che, contrariamente a quanto si legge spesso, non si è mai scatenata in forma virulenta nel Medioevo, età decisamente meno retrograda di quel che si crede, ma più nel Rinascimento e più ancora nell’Ottocento per poi trovare sfogo ideale nel cinema sia come elemento comico che horror.

L’origine della superstizione sui gatti neri

Se un gatto nero ti attraversa la strada davanti, sarai perseguitato dalla sfortuna: quante volte abbiamo sentito dire questa frase seguita dai più stravaganti riti scaramantici? A cosa è dovuta questa credenza?

Un tempo le strade erano scarsamente illuminate e i cavalli delle carrozze spesso si imbizzarrivano nello scorgere all’improvviso gatti scuri che attraversavano velocemente la strada, specie se neri e quindi poco visibili da lontano. Infatti, capitava spesso e volentieri che a causa di questi incidenti ci si dovesse fermare a lungo per far calmare i cavalli oppure sostituire qualche pezzo di calesse danneggiato.

Walter Map, nel XI secolo, sosteneva che il diavolo si mostrasse ai suoi adepti sotto forma di gatto nero e pretendesse da loro il “bacio sconcio”. L’accusa di venerare il gatto come incarnazione del Diavolo fu successivamente rivolta alle streghe, con l’avvallo di papa Innocenzo VIII, che nel 1484 sentenziò che: «Il gatto è l’animale preferito del Demonio e l’idolo di tutte le streghe» ma sempre senza precisare il colore né tantomeno ordinarne lo sterminio.

Nei primi anni del XV secolo Edward, duca di York, ha riassunto ciò che molte persone della sua epoca devono aver pensato: «La falsità e la cattiveria dei gatti sono ben note. Ma una cosa oso pure dire, che se vi è un animale che ha in sé lo spirito del diavolo, senza dubbio questo è il gatto, sia esso selvatico o addomesticato». Ancora una volta nessun riferimento a un colore specifico.

Ma se è pur vero che in taluni casi alcuni gatti furono gettati nel rogo assieme alla strega di turno per rafforzare nel volgo l’idea che il Male poteva annidarsi perfino nelle creature più utili e mansuete, è altrettanto vero che nel Medioevo i roghi erano assai rari e ancor più raramente avallati dalla Chiesa, come invece accadrà più tardi in era rinascimentale e illuminista.

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