Le allergie del gatto: rare, ma pericolose
Tra tutte le patologie, le allergie del gatto, fortunatamente abbastanza rare, sono problematiche e, a volte anche pericolose. Alcuni gatti ne sono affetti, altri no, proprio come noi. Per l’allergia non si può fare molto, ma si possono prevenire le reazioni che ne conseguono. Se un gatto è allergico, lo rimane per sempre, ma con il nostro aiuto si possono alleviare i suoi disagi.
Quali sono i sintomi?
Tendenzialmente gli apparati colpiti dalle allergie sono tre: la pelle, l’apparato respiratorio e quello digerente. Quello che può venire “attaccato” dipende sostanzialmente dalla natura della sostanza a cui il gatto è allergico: se è polline lo respirerà e avrà problemi respiratori; se è cibo, avrà reazioni intestinali, se si tratta di lattice o di un tessuto, le reazioni si vedranno sulla pelle.
Nel caso di allergie della pelle, il gatto presenta alcune chiazze arrossate, ha prurito e tende a grattarsi, con i denti e le unghie. Le reazioni respiratorie sono le peggiori. Se la quantità di sostanza allergizzante è bassa (polline) si osservano solo tosse e starnuti, ma nel caso di polveri annusate direttamente dall’animale, i sintomi possono essere simili a quelli dell’asma: rigonfiamento e occlusione delle vie respiratorie, da cui l’aria non riesce a passare.
Le reazioni allergiche dell’apparato digerente sono invece più subdole, perché di solito si manifestano con diarrea, un sintomo molto generico, che potrebbe avere le cause più svariate. Quella di origine allergica però tende a ripetersi.
Cosa fare?
La prima cosa da fare è una visita veterinaria, che consentirà di stabilire se si tratta di un’allergia. In tal caso, il veterinario avrà bisogno del nostro aiuto per capire quale potrebbe essere l’allergene. Per questo dovremo osservare il comportamento del gatto, facendo alcune prove per vedere se i sintomi si attenuano: per esempio dovremo impedirgli di uscire e di dormire nel solito posto, cambiare il tipo di alimentazione o sostituire la lettiera.