Quando prendiamo un gattino, dobbiamo seguire una determinata prassi per la sua salute. Ad esempio portarlo dal veterinario e sterilizzarlo.

16 Dicembre 2018 di Redazione

La prima visita dal veterinario

Quando prendiamo un gattino, lasciamo passare una settimana prima di portarlo dal veterinario, così che sarà più semplice rispondere alle domande del medico: sporca normalmente? Quanto beve? Mangia con appetito? Ha avuto il vomito? Ovviamente questa è una regola generale che non si può applicare a un trovatello, che necessita di una visita immediata per capire se abbia bisogno di cure urgenti.

Quando i gattini hanno pochi mesi di vita le visite sono piuttosto serrate perché i micetti devono essere controllati per la presenza di parassiti e vaccinati per le più comuni malattie. Intorno ai sette-nove mesi d’età si consiglia la sterilizzazione. Nella gatta, infatti, i calori ripetuti predispongono all’insorgenza di patologie mammarie e uterine, mentre i gatti maschi interi hanno spesso l’abitudine di marcare il territorio spruzzando urina in giro. La sterilizzazione dei gatti è ancora più utile con i mici che hanno accesso all’esterno per prevenire gravidanze indesiderate e fughe d’amore.

Gatti sterilizzati: una dieta ad hoc

I mici sterilizzati tendono a impigrirsi e a mettere su peso, motivo per cui occorre una dieta ad hoc. Come viene consigliato dai veterinari, in questo caso è meglio dare ai nostri mici tanti piccoli pasti lungo l’arco delle ventiquattr’ore. In totale sette o nove, privilegiando anche una o più razioni notturne.

Nel caso dei preparati secchi, dobbiamo sottolineare come la forma delle crocchette influenzi le preferenze del micio, in funzione dell’approccio labiale, sopralinguale o sottolinguale impiegato dal nostro amico a quattro zampe. Per quel che riguarda i prodotti umidi, invece, può essere in certi casi utile scaldarli per aumentarne l’appetibilità.

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