Come possiamo gestire l'incontro fra gatto e cane in modo che l'impatto sia poco traumatico e i due facciano presto amicizia?

26 Marzo 2021 di Chiara Pedrocchi

Abbiamo deciso di adottare un gatto. Siamo emozionati e ci siamo informati su tutto ciò che è necessario procurarsi affinché il suo arrivo a casa sia perfetto (qui troverai alcuni consigli su come accoglierlo al meglio). Tuttavia, in casa c’è un membro della famiglia la cui reazione non è affatto scontata: il nostro cane. Come possiamo gestire l’incontro fra i due animali in modo che l’impatto sia poco traumatico e i due facciano presto amicizia?

1) A ciascuno il suo

Migliore sarà la preparazione, più possibilità di successo avrà la futura convivenza. Per far sì che i due animali possano vivere serenamente insieme non dobbiamo dimenticare che ognuno di loro dovrà avere un proprio “territorio” e un rifugio personale dove trascorrere, di tanto in tanto, del tempo in solitudine. Inoltre, teniamo separate le loro ciotole affinché non insorgano rivalità e assicuriamoci che Fido non abbia accesso alla lettiera del gatto. Queste piccole attenzioni sono fondamentali nella fase iniziale della convivenza perché insegnano ad entrambi le regole relative agli spazi altrui.

2) I primi giorni a casa

Almeno per i primi momenti è preferibile che i due non entrino in contatto. Invece, è utile iniziare a far abituare l’uno all’altro attraverso gli odori: un’idea può essere quella di mettere nelle cucce dei due un asciugamano impregnato dell’odore dell’altro. Evitiamo però di scambiare oggetti “personali” come cuccia o ciotola, così da non creare confusione sulla proprietà di questi oggetti.

3) Il primo incontro

Per il primo incontro scegliamo un giorno in cui entrambi siano calmi e rilassati. Durante il primo incontro è preferibile che ci sia sul posto anche un’altra persona familiare ad entrambi, pronta ad intervenire per separarli nel caso in cui qualcosa dovesse andar male. Facciamo sì che i due non abbiano un contatto fisico diretto, tenendo inizialmente il cane al guinzaglio e permettendogli di osservarsi a distanza. Se tutto procede per il meglio, premiamo entrambi con uno snack.

5) Attenzione al linguaggio del corpo

Teniamo d’occhio il linguaggio del corpo di entrambi, perché rivelerà cosa i due animali stanno provando. Per esempio, se il gatto mantiene le orecchie basse e agita velocemente la coda, si tratta di un brutto segno (qui potrai approfondire il linguaggio del corpo del gatto). Se il cane punta le orecchie verso l’alto e mantiene lo sguardo fisso sul gatto, allora lo considera una preda. In questi casi, è meglio separare i due e riprovare successivamente.

6) Liberi di scoprirsi

Durante i primi giorni lasciamo che i due si incontrino per pochi minuti alla volta e sotto la nostra supervisione. Se tutto procede bene, man mano potremo lasciargli più libertà di scoprirsi, lasciandoli da soli soltanto quando si saranno abituati l’uno all’altro e non mostreranno atteggiamenti aggressivi. Se le cose dovessero diventare complicate, non diamoci per vinti e non mettiamogli fretta perché potrebbero aver bisogno di tempo prima di andare d’accordo.

E, se proprio i due non volessero saperne di tollerarsi a vicenda, possiamo provare a rivolgerci a un terapeuta del comportamento.

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