Il tuo gatto starnutisce, e gli gocciolano naso e occhi? A volte è una condizione passeggera, altre volte è un raffreddore, e va curato nel modo corretto.

14 Novembre 2020 di Chiara Pedrocchi

I gatti e gli umani hanno alcune caratteristiche comuni. Tra queste, la possibilità di ammalarsi di raffreddore! Prima di allarmarci se il nostro gatto ne presenta i sintomi, è imporante sapere che la sintomatologia del raffreddore è comune anche in altre malattie.

Se il nostri gatto starnutisce, non è detto che sia ammalato. Potrebbe essere entrato in contatto con qualche sostanza irritante come il fumo di sigaretta e lo starnuto potrebbe essere un caso isolato. Un’altra motivazione potrebbe essere la presenza di polipi nasali o di oggetti estranei nelle vie respiratorie del gatto.

Allergie, infezioni croniche e tumori benigni o cancerogeni sono altre cause di sintomi simili al raffreddore degli esseri umani.

Se invece oltre a starnutire il nostro gatto ha il naso che cola e gli occhi che lacrimano, potrebbe avere un‘infezione delle vie respiratorie superiori.

Non preoccupiamoci: non possiamo averglielo passato noi. I virus che causano il raffreddore negli umani, infatti, non lo causano negli animali. Nei gatti, il virus dell’herpes felina e il calicivirus felino sono i più comuni. In alcuni casi possono svilupparsi infezioni batteriche secondarie che potrebbero portare a polmonite.

Teniamo comunque presente che, in genere, il raffreddore si presenta nei gatti ancora piccoli o in quelli non vaccinati.

Quali sono i sintomi del raffreddore nei gatti?

Come abbiamo detto, uno dei sintomi più comuni è lo starnuto, talvolta accompagnato da occhi e naso che colano (di qualsiasi colore sia il muco espulso). Altri sintomi sono un’eccessiva deglutizione, la tosse, la letargia, la perdita di appetito, la febbre, la disidratazione e la sollevazione della terza palpebra.

raffreddore

Come si cura un gatto raffreddato?

Perché il raffreddore passi in fretta, per cominciare possiamo asciugare il naso e gli occhi del nostro gatto con un panno morbido. Il gatto ammalato dovrebbe anche bere molta acqua fresca e sarebbe meglio se riuscisse ad alimentarsi per avere un po’ di energia (ma senza forzarlo).

Non appena notiamo questi sintomi, comunque, è sempre meglio contattare il nostro veterinario. Per diagnosticare un’infezione delle vie respiratorie superiori gli sarà sufficiente un esame fisico completo, ma in caso di complicazioni saranno necessari esami del sangue e radiografie.

Nel caso in cui il gatto non si alimenti, potrebbe essere necessario un ricovero in clinica perché riceva la terapia fluida e il giusto nutrimento. I gatti che non mangiano anche per un breve periodo di tempo, infatti, sono a rischio di sviluppare la lipidosi epatica, una condizione che coinvolge il fegato, potenzialmente fatale.

Se invece abbiamo l’ok per curare il gatto in casa, useremo un vaporizzatore che produca aria calda umida per drenare i passaggi nasali. Se al nostro gatto è stata diagnosticata un’infezione batterica, il veterinario prescriverà degli antibiotici. L’infezione virale, nel frattempo, sarà di solito gestita dal sistema immunitario del gatto stesso.

Come prevenire il raffreddore nei gatti?

Per fortuna, esistono dei vaccini disponibili per due dei più comuni virus che comportano il raffreddore nei gatti: quello dell’herpes felina e il calicivirus felino. Quindi, assicuriamoci sempre che il nostro gatto sia vaccinato e abbia rispettato i richiami consigliati dal veterinario.

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