Esistono molte idee errate sull'allergia ai gatti e chi ne soffre non comprende appieno la vera causa. Ecco 5 miti da sfatare sulle allergie ai gatti

5 Febbraio 2020 di Redazione

Ecco 5 falsi miti sull’allergia ai gatti

Esistono molte idee sbagliate sugli allergeni dei gatti e chi soffre di allergie ai nostri amici non comprende appieno la vera causa della sua allergia. Ecco 5 miti da sfatare sulle allergie ai gatti.

❶ I peli di gatto non sono la causa di reazioni allergiche. Vero: gli allergeni (chiamati anche FEL d1) sono prodotti dalle ghiandole salivari e sebacee del gatto e sono responsabili dell’innesco di una reazione in soggetti allergici. Questi allergeni vengono trasferiti sui peli e sulla pelle quando il gatto si lecca e si diffondono nell’ambiente. Sebbene i peli possano trasportare gli allergeni, quindi, non sono la causa delle allergie ai gatti.

❷ Alcune razze di gatti, specie le razze senza peli, sono “ipoallergeniche”. Falso: “ipoallergenico” significa meno allergenico ma molti lo usano per intendere “privo di allergeni”. Numerose fonti suggeriscono che questi gatti “ipoallergenici” elimineranno le reazioni allergiche in soggetti sensibili. Tuttavia, non esistono gatti veramente privi di allergeni. Anche se alcuni gatti perdono meno pelo, in realtà come abbiamo appena spiegato non sono i peli a causare una reazione allergica: le persone con allergie ai gatti rispondono agli allergeni prodotti principalmente nelle ghiandole salivari e sebacee.

❸ I gatti con i peli di colore più scuro e quelli con il pelo più lungo hanno maggiori probabilità di scatenare allergie rispetto ai gatti con il pelo di colore chiaro o più corto. Falso: il colore e la lunghezza del pelo non influiscono sulla produzione di allergeni nei gatti.

❹ Il sesso è l’unica caratteristica fisica che riguarda la produzione di allergeni. Vero: è dimostrato che i gatti maschi integri in genere producono livelli più elevati di Fel d1 rispetto ai maschi sterilizzati e alle femmine indipendentemente dallo stato di sterilizzazione. Tuttavia, il livello di Fel d1 di ogni gatto varia in base alla genetica e un gatto maschio intatto potrebbe produrre meno Fel d1 di una femmina o di un maschio sterilizzato.

Evitare i gatti non elimina le reazioni allergiche. Vero: spesso i medici e gli allergologi raccomandano di evitare di avere un gatto da casa o, almeno, di escluderlo dalle zone della casa più vissute. Chi può isolare il proprio gatto in una stanza della casa potrebbe avere dei giovamenti ma questa non è una soluzione “garantita”: l’isolamento di un gatto in una parte della casa, o addirittura l’evitare del tutto il contatto con lui, potrebbe non eliminare le reazioni allergiche.

Curiosità sui gatti: perché si chiama FEL d1

Perché si chiama FEL d1? Quando il Fel d1 fu scoperto per la prima volta, il nome proposto era “allergene di gatto 1.” Il nome Fel d1 deriva da Felis domesticus, che era il nome di specie comunemente usato del gatto domestico al momento in cui l’allergene fu “scoperto”.

Sebbene il nome ufficiale della specie del gatto domestico sia ora Felis catus, il nome Fel non è stato modificato. Gli allergeni Fel erano numerati in ordine di scoperta; Fel d1 è stato il primo.

Oggi esistono alcuni rimedi molto efficaci per ridurre i sintomi dell’allergia, in modo da non essere costretti a evitare il contatto con i felini o addirittura rinunciare a loro. Spesso l’allergia ai gatti diventa una scusante per molti abbandoni dei mici nei gattili, ma basta un po’ di informazione in più per porvi rimedio. Una soluzione è senza dubbio quella di rivolgersi al medico allergologo. Lui saprà sicuramente indicarvi, in base a sintomi, intensità e frequenza delle crisi allergiche, alcuni farmaci utili.

 

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