La sindrome del grattacielo è l'insieme di lesioni che un gatto può subire quando cade da un'altezza particolarmente elevata.

13 Gennaio 2021 di Chiara Pedrocchi

“Sindrome del grattacielo” è un’espressione utilizzata per descrivere le lesioni che un gatto subisce nel momento in cui cade da un’altezza maggiore di 7-9 metri.

I gatti cadono…

La maggior parte delle volte la sindrome del grattacielo si verifica perché un gatto cade da una finestra o da un balcone di un piano alto. Tuttavia, può capitare che si verifichi anche se un gatto cade da un albero o da una muretto. Di solito i gatti non si lanciano di loro spontanea volontà ma cadono perché sentono un rumore forte e improvviso (come può essere una porta che sbatte), oppure perché sono attratti da qualcosa che si muove, come un uccellino o una farfalla. I gatti più piccoli, invece, potrebbero cadere semplicemente perché inesperti.

Per un gatto, cadere da un albero o da un edificio fa una grossa differenza: è facile che nel primo caso possa aggrapparsi alla corteccia, mentre nel secondo caso non ha appigli per frenare la caduta.

… ma atterrano sempre in piedi!

Ciò che caratterizza i gatti è che la loro capacità di sopravvivere a cadute anche da altezze importanti. Questa loro peculiarità fu notata per la prima volta a New York negli anni ’80. I veterinari osservarono infatti che i gatti sopravvivevano più spesso alle cadute rispetto ai cani o agli umani e sembravano subire lesioni meno gravi cadendo da grandi altezze rispetto che da altezze inferiori. In particolare, il 90% di loro era in grado di sopravvivere grazie a un trattamento in terapia intensiva.

I gatti sono in grado di compensare rapidamente la caduta, raggiungendo una posizione di atterraggio in piedi. Ciò accade perché un gatto con gli arti distesi arriva alla velocità limite ad un’altezza di circa cinque piani; quando il gatto non percepisce più l’accelerazione è in grado di piegare i suoi arti e questo lo aiuta ad assorbire un po’ dell’energia di decelerazione.

sindrome del grattacielo

Quali lesioni provoca la sindrome del grattacielo?

Le più comuni sono quelle al petto, al muso e alla testa. A queste si aggiungono le fratture degli arti, le lesioni interne e le emorragie.

Tuttavia, le lesioni specifiche dipendono molto dall’altezza da cui il gatto è caduto, dalla posizione in cui è atterrato e dalla superficie su cui è caduto.

Cosa fare per soccorrere un gatto caduto da un’altezza elevata?

Correre dal veterinario! Con l’accortezza di non muoverne troppo il corpo, per evitare ulteriori danni. Ci sono molte lesioni che potrebbero non essere evidenti, perciò prima lo si porta da uno specialista, maggiore sarà la possibilità di sopravvivenza. Inoltre, è assolutamente sbagliato somministrargli antidolorifici per uso umano perché potrebbero risultare in contrasto con le cure che riceverà in clinica.

Un gatto caduto da un’altezza elevata sarà probabilmente in uno stato di shock dovuto al trauma e avrà bisogno di una stabilizzazione dei parametri vitali con liquidi, ossigeno e antidolorifici, prima che la sua condizione possa essere valutata.

Il gatto sarà poi sottoposto a radiografie per verificare la presenza di fratture delle costole, ernie diaframmatiche, contusioni polmonari e fratture degli altri. Inoltre, attraverso un’ecografia ci si accerterà dell’eventuale presenza di emorragie interne.

Per prevenire una caduta con conseguente sindrome del grattacielo, infine, non lasciamo il nostro gatto da solo su un balcone, allontaniamo i mobili e gli oggetti alti dalle ringhiere per evitare che ci salti su e valutiamo l’inserimento di protezioni per i balconi e di zanzariere per le finestre.

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