I gatti raramente soffrono il freddo: proteggiamo i cuccioli
Attraverso i meccanismi di termoregolazione fisiologica, i gatti sono in grado di equilibrare bene la propria temperatura corporea: difficilmente il gatto soffre il freddo e molto raramente il caldo può capitare solo nel caso vengano lasciati per un certo tempo chiusi nel trasportino ed esposti al sole.
Rischi del freddo per i gatti cuccioli
Con l’arrivo dei primi freddi sono molte le domande che ci assillano. Per questa ragione abbiamo chiesto al medico veterinario Luca Antonioni di rispondere ai nostri dubbi.
«Il freddo può influenzare lo stato di salute del gatto: i micini neonati, per esempio, richiedono un’attenzione particolare, perché in loro i meccanismi di omeostasi termica sono inesistenti, o comunque deficitari.
I neonati nascono con una temperatura corporea molto bassa, intorno ai 36 °C-36,5 °C. Nel periodo neonatale le prime due settimane di vita, sono ciechi e sordi, hanno solo l’olfatto. Dipendono completamente da mamma gatta, sia per il nutrimento, sia per la termoregolazione: sentono il calore del suo corpo e si dirigono verso di lei, che può garantire il microclima ideale per proteggerli.
Se la madre lo abbandona o muore, il gattino è portato fisiologicamente a disperdere il suo già esiguo calore corporeo nell’ambiente. Questo lo predispone a un eventuale rischio di ipotermia. Il suo miagolio diventa allora più insistente: se non interveniamo con estrema rapidità e decisione, si innesca un circolo vizioso che lo porterà in breve tempo a non sopravvivere. Le sue funzioni vitali rallentano, si muove sempre meno, smette di miagolare, perde l’appetito, diventa mogio fino a raggiungere il coma».