Dopo la regione Friuli Venezia Giulia, anche il Piano regionale integrato della sanità pubblica veterinaria della Regione Lombardia ha stabilito l'obbligo del microchip per tutti i gatti,

7 Gennaio 2020 di Vanessa Amati

Regione Lombardia: si al microchip obbligatorio per i gatti

Dopo la regione Friuli Venezia Giulia ( per leggere l’articolo clicca qui), anche il Piano regionale integrato della sanità pubblica veterinaria della Regione Lombardia ha stabilito l’obbligo del microchip per tutti i gatti, appena nati, adottati o comprati. Prima dell’introduzione di questo piano regionale la microchippatura era facoltativa con esclusione degli esemplari con un passaporto per andare all’estero, quelli di razza e quelli randagi di colonie riconosciute, per i quali vigeva comunque l’obbligo.

Microchip obbligatorio anche per i gatti

Ma come funziona il microchip per gatti? Funziona esattamente come quello per i cani: il chip viene inserito sottopelle con una siringa monouso, generalmente nella zona sul lato del collo, dove verrà poi avvolto da strati sottili di tessuto connettivo. L’operazione può essere eseguita solo da un veterinario e il prezzo oscilla tra 30 e i 50 euro. Dopo l’inserimento del chip, il codice univoco dello stesso viene registrato all’anagrafe unitamente ai dati personali del suo proprietario e potrà essere letto tramite un apposito dispositivo, permettendo, in questo modo una rapidissima identificazione dell’animale, unica tutela in caso di smarrimento ( Per un approfondimento sul funzionamento del microchip clicca qui)

L’obbligatorietà del chip è essenziale per i gatti se si pensa che molti felini sono abituati ad uscire molto spesso rischiando così di perdersi o di essere “rapiti”. Basti pensare alla storia di Pixi, il gatto dalla doppia vita: due case, doppia razione di cibo, due ciotole, due comode cucce e sopratutto il bis giornaliero di coccole … Non l’avete ancora letta? Potete farlo cliccando qui 

 

Lascia un commento