In Umbria, un amante degli animali ha aperto un'oasi per gatti malati dopo che la compagnia dei suoi mici lo ha aiutato a superare un brutto momento.

25 Agosto 2020 di Chiara Pedrocchi

È successo in Umbria, come riporta il sito de La Stampa. Dopo essersi ripreso da un lungo ricovero dovuto a un incidente stradale, Luigi Mario Maggiolini Pescari, grande amante degli animali, ha deciso di donare al comune di Città di Castello una struttura dedicata all’accoglienza di gatti malati. Il rifugio è l’unico di questo genere nell’intera regione.

Luigi Mario Maggiolini Pescari ha dichiarato:

Dopo l’incidente sono stato tanto tempo costretto in casa, limitato nella mia libertà e solo grazie ai miei numerosi gatti sono riuscito a superare questo momento durissimo. Ho quindi giurato che quando tutto fosse finito avrei fatto qualcosa per questi animali e oggi il mio desiderio si è avverato. L’Oasi felina è per me un sogno che oggi diventa finalmente realtà e non posso che essere felice di aver creato questa struttura per gatti in difficoltà che altrimenti non potrebbero sopravvivere.

È stato proprio Maggiolini Pescari, il benefattore, a consegnare le chiavi al sindaco in data 21 Agosto. Alla consegna erano presenti anche l’avvocato Benedetta Bellini, che ha seguito tutte le fasi del progetto, e il progettista Italo Cesarotti. 

Il complesso, interamente recintato, si estende su 360 metri quadrati. La pavimentazione, in calcestruzzo con finitura al quarzo, è provvista di diverse pendenze confluenti su canaletti di raccolta dei reflui, in modo da rendere agevole il lavaggio. Di cinque box, due sono destinati al ricovero di gatti aventi malattie infettive, uno alla quarantena e gli altri due al ricovero di gatti non infetti. Anche gli spazi esterni sono separati.

Il gesto del signor Luigi Mario Maggiolini Pescari, un gesto bellissimo, ci ricorda come i nostri animali possano davvero renderci migliori e persino aiutarci a superare momenti difficili. Perché allora non ricambiare con altrettanto amore e altrettanta cura? Non possiamo che augurarci che strutture come il centro di accoglienza umbro si diffondano un po’ ovunque, così da mettere in salvo gatti malati che, fuori da ricoveri simili, probabilmente non sopravviverebbero. 

 

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