M49, conosciuto per le sue varie fughe, torna a far parlare di sé dopo essersi liberato del collare che tracciava i suoi spostamenti dopo l'ultima evasione.

24 Agosto 2020 di Livia Mossi

M49 torna a far parlare di sé! Vi abbiamo già raccontato in questo articolo le vicende relative all’orso M49. M49 aveva trascorso alcuni mesi a vagare fra i monti, ricercato dopo la fuga dal centro faunistico del Casteller a Trento Sud, finché il 28 aprile era stato trovato e catturato. A partire da quel momento, l’orso era stato tenuto imprigionato, senza apparente motivo. Il povero animale, oltre a essere stato privato della sua libertà, aveva poi anche subito la castrazione, una pratica molto utilizzata quando gli animali selvatici non devono essere re-introdotti in natura.

Il 27 luglio, M49 era nuovamente fuggito dal centro faunistico. Proprio per questa sua tendenza alla fuga, l’orso era stato soprannominato Papillon, dal protagonista di un romanzo di Henri Charriére che di evasioni se ne intendeva bene. Nell’impeto della sua ultima “uscita”, l’orso aveva perfino divelto le spesse sbarre metalliche del recinto dove era imprigionato. Il personale di guardia si era accorto della sua assenza grazie al radiocollare che Papillon aveva al collo, poiché il segnale emesso dall’apparecchio pareva provenire dall’esterno.

Foto a cura di Herbert2512

Proprio grazie alla presenza di questo collare in grado di geolocalizzarlo si pensava che la fuga di Papillon sarebbe stata piuttosto breve. Ma il furbo M49 ha deciso di liberarsene e ha abbandonato l’apparecchiatura che lo tracciava. Una grande beffa per la Provincia di Trento, che era già stata aspramente criticata per la gestione della questione orsi.

Proprio quest’ultima ha dato la notizia attraverso un comunicato:

L’orso M49, fin dalla sua fuga dal recinto del Casteller, è sempre stato monitorato attraverso il collare, dotato di sistema di geolocalizzazione. A partire dal 16 agosto l’orso si era spostato in zona Passo Cinque Croci – Val Cion, dove le trasmissioni gsm del collare risentono pesantemente della scarsa copertura telefonica. Il 19 agosto, alle ore 14, il collare ha inviato parecchie posizioni, anche del giorno precedente, confermando la posizione a monte di Malga Val Ciotto.

Da metà agosto in poi, però, i contatti si sono interrotti e per un momento si è temuto il peggio. Il collare emetteva segnale di mortalità e per questo motivo, nella mattina del 21 Agosto è stata effettuata una verifica tramite radio vhf. È stata svolta attività di ricerca fino al ritrovamento del collare integro, a terra. A questo punto, l’unica pista rimasta per chi cerca M49 è quella lasciata dall’orso stesso. Si farà trovare?

Il ministro dell’Ambiente Costa parteggia per lui da sempre, e, come tutti noi, si augura che Papillon possa finalmente ritrovare la sua autonomia. Costa aveva già dichiarato in precedenti occasioni: “La mia posizione rimane la stessa, ogni animale deve essere libero di vivere in base alla sua natura”. E non possiamo che essere d’accordo.

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