Il Pastore del Caucaso è un baluardo sopravvissuto nei millenni, forte, possente e indipendente, adatto solo a chi abbia già posseduto un cane e sia determinato almeno quanto lui. Scopriamo insieme la sua affascinante storia.
Pastore del Caucaso: storia e funzione originaria
Circa 8.000 anni fa, lungo le pendici dei monti che separano il continente europeo dalle immense lande dell’Asia, antiche tribù di cacciatori seminomadi cominciavano a cambiare stile di vita. Grazie ai loro cani da caccia avevano iniziato a catturare ovini selvatici, senza però ucciderli. Li tenevano in robusti recinti di legno, per farli riprodurre e avere così latte, formaggio, lana e occasionalmente carne.
Con il passare dei decenni, quelle bestie selvatiche iniziarono a mutare, come sempre avviene con la domesticazione, e a non tentare più di fuggire. Aveva inizio la pastorizia. Ma perché la nostra specie potesse prosperare allevando il bestiame sui pascoli, mancava qualcosa o qualcuno capace di proteggere le preziosissime greggi dai grandi predatori, come i felini che un tempo popolavano anche quelle regioni, e come i lupi, i più abili tra tutti i cacciatori.
È in quel mondo ancora selvaggio, che iniziava il suo lungo percorso verso la moderna civiltà proprio allevando il bestiame, che nasceva il Pastore del Caucaso, unico baluardo efficace per salvaguardare le greggi. E se il mondo quasi ovunque è assai cambiato da allora, questo possente difensore senza paura no e così anche le sue terre, tutto sommato, dove tuttora veglia come millenni fa. Non dimentichiamo, dunque, chi abbiamo di fronte.
Pastore del Caucaso: origine della razza
Le origini antiche della razza sono avvolte nel mistero, come per quasi tutti i grandi guardiani dell’Asia. Possiamo supporre che discenda dal Mastino Tibetano, tradizionalmente considerato il progenitore di tanti molossoidi imponenti. Oppure che addirittura il San Bernardo abbia avuto un ruolo nella genesi del Caucaso. Ma possiamo fare anche l’opposto, cioè attribuire al possente difensore caucasico l’ascendenza su diverse razze europee successive… ma a livello documentale, ovviamente, non ci sono prove. Erano tempi in cui la scrittura non era certo cosa diffusa, e men che meno tra i pastori, e la cinofilia viveva di altre ispirazioni, in primis la funzionalità.
A testimonianza del fatto che gli antichi difensori delle greggi sapessero fare il loro durissimo mestiere c’è la sopravvivenza della pastorizia e la sua diffusione dall’Asia Centrale fino all’Europa nel corso dei secoli. E con essa, anche tanti cani specializzati come il nostro protagonista.
La storia moderna, invece, parla chiaro: la razza è stata accuratamente selezionata nel corso del Novecento anche a livello statale nella ex Unione Sovietica, con il famoso allevamento “Stella Rossa” che ha cresciuto generazioni di eccezionali cani militari e di polizia addestrati per il pattugliamento, la difesa attiva di siti strategici, la sorveglianza di detenuti, l’antisommossa ecc. Ma al tempo stesso l’allevamento è andato avanti anche nelle sue terre di origine per i compiti storici, nei quali eccelle come pochi altri.
Cane Pastore del Caucaso: temperamento
Nonostante la taglia massiccia, il Caucaso non è lento né flemmatico. Ha una reattività notevole e una muscolatura che gli consente ottima mobilità. Inoltre, ha sensi piuttosto sviluppati, in particolare l’udito che dev’essere molto fine e la vista, per spaziare anche a grandi distanze.
Un detto sulla razza recita che “Il territorio di un Caucaso arriva fin dove giunge il suo sguardo”. E nelle sue terre di origine questo è senz’altro un valore aggiunto molto importante, considerato che deve accorgersi prima possibile dell’arrivo di un predatore. Forse anche da questa caratteristica dipende la sua territorialità tanto elevata.
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