13 Novembre 2022 di Redazione

Lo sapevi? I gatti venivano perseguitati nel Medioevo, e per lungo tempo sono stati vittime di false credenze, leggende e superstizioni. Tutto questo genera molta curiosità ancora oggi. Continua a leggere l’articolo per scoprire di più!

Ecco perché i gatti venivano perseguitati nel Medioevo

Il fatto che vivano di notte, che i loro occhi brillino al buio e che siano misteriosi e indipendenti ha fatto sì che i gatti arrivassero, dopo un periodo di gloria e grande considerazione, al Medioevo con una brutta reputazione. I gatti, furono da subito associati al Diavolo ed era molto diffusa la diceria che le streghe fossero in grado di assumere sembianze feline. Al punto che Papa Innocenzo VIII, nel 1484, disse: «Il gatto è l’animale preferito del diavolo e idolo di tutte le streghe».

gatto nel Medioevo

Secondo molti, poi, “il diavolo scende come un gatto nero davanti ai suoi devoti. Gli adoratori spengono la luce e si avvicinano al luogo dove hanno visto il loro maestro. Lo cercano nel buio e quando lo hanno trovato lo baciano sotto la coda”. Tra le accuse di eresia che portarono alla soppressione dell’Ordine dei Templari nel 1312 ci fu, per esempio, anche quella di avere rapporti promiscui coi gatti portati in Europa dalla Terrasanta e di pregare per loro. Un medico milanese, Gerolamo Cardano, arrivò addirittura a prescrivere ai suoi pazienti di eliminare tutti gatti neri in quanto portatori di umori negativi mentre William Caxton, primo tipografo inglese, del XV secolo, diceva che: «Il diavolo spesso gioca con il peccatore come il gatto fa con il topo».

Per tutte queste ragioni si finì con il bruciare sul rogo streghe e gatti, con il solo risultato di facilitare il diffondersi delle malattie infettive portate dai topi. Secondo la storica Irina Metzler la ragione di questa avversione al gatto dipende dalla sua indipendenza. L’uomo medievale sapeva che gli animali erano stati creati per ubbidire e servire gli uomini. Per questo non poteva sopportare che il gatto, benché domestico, fosse così poco fedele come lo era, per esempio, il cane.

Ancora oggi l’ironia sull’indipendenza del piccolo felino è sulla bocca di chiunque si sia soffermato ad osservarlo. Come ha detto Sir Harry Swanson: «Non è possibile possedere un gatto. Nella migliore delle ipotesi si può essere con loro soci alla pari». Se siamo fortunati.

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