Scopri quali sono i segnali per capire se il tuo gatto è stressato, così da non scambiare per dispetti i sintomi del suo disagio.

3 Agosto 2023 di Redazione

Sì, anche il gatto può essere stressato e riconoscerne i segnali è molto importante. I gatti sono animali meravigliosi ma imperscrutabili, misteriosi e difficili da decifrare, per questo può accadere che scambiamo dei loro segnali di disagio o di stress per dispetti.

Bisogna considerare che i nostri amici pelosi vivono in appartamenti, spesso senza relazioni con altri animali e scarse possibilità di cacciare, arrampicarsi e scoprire “nuovi mondi”. Inoltre condividono la propria vita con proprietari che sono spesso assenti: è facile immaginare che anche i gatti possano essere stressati.

Ma come comunicano il loro disagio e quali sono i segnali che manifestano? Scopriamolo insieme.

gatto stressato

Segnali con cui il gatto comunica lo stress

– Rifiuto da parte di micio dei nostri approcci o a quello di altri animali conviventi o, al contrario, una insistente ricerca di attenzioni da parte nostra

Postura e orecchie appiattite, pupille dilatate sia nel momento di evidente presenza dello stressor (l’uscita dal trasportino durante la visita veterinaria o i botti di Capodanno), ma anche nella quotidianità dove non sembra esserci nulla di manifesto che possa disturbare il gatto

Nascondersi o rifugiarsi in luoghi appartati in occasione di fattori di disturbo evidenti (un estraneo) o anche in loro assenza

– Aumentata aggressività verso il proprietario, persone che entrano in casa o altri animali

gatto nervoso

– Eccessive vocalizzazioni

– Cambiamento improvviso nelle abitudini alimentari (aumentata voracità o inappetenza)

– Alterazioni nel ciclo sonno/ veglia, nella frequenza del grooming (aumentata o diminuita) e nei comportamenti di eliminazione (andare più frequentemente a fare i bisogni)

– Eliminazioni inappropriate di feci e urina, per esempio sui letti o sui divani

– Costante stato di vigilanza

– Sbadigli non conseguenti al risveglio o a un momento di riposo

– Rapido leccamento del naso

– Scialorrea (eccessivo accumulo di saliva in bocca).

Ovviamente, tutte queste manifestazioni non hanno una lettura universale e vanno contestualizzate in relazione all’ambiente, alle abitudini e all’età del gatto.

Cause dello stress nel gatto

– Il trasportino e il viaggio in auto o su altri mezzi di trasporto (treno, aereo, nave, bus).

– La visita veterinaria.

– Il dolore cronico, una malattia o un ricovero.

– Le manipolazioni eccessive o inappropriate.

– L’impossibilità di soddisfare i propri bisogni etologici (predare, esplorare, arrampicarsi, perlustrare).

Cambiamenti significativi nella routine quotidiana: l’arrivo di un nuovo membro in famiglia o il suo allontanamento, il lutto del proprietario o di un animale convivente, il trasloco.

gatto nascosto sotto le coperte

– Una gestione scorretta delle risorse (continui cambiamenti di orario o luogo nella somministrazione del cibo o risorse insufficienti per uno o più gatti o insufficiente pulizia delle lettiere).

– Un ambiente poco stimolante sia in termini di risorse (assenza di tiragraffi, giocattoli, luoghi appartati) che di interazioni (proprietari poco coinvolti nella relazione).

Convivenza forzata o conflittuale tra più gatti o il vedere dalla finestra gatti estranei che si avvicinano alla casa o addirittura (tramite gattaiola) vi accedono.

– La presenza costante di rumori o odori forti nell’ambiente domestico.

Come aiutare un gatto stressato

Quando un gatto manifesta sintomi di stress si possono fare 3 cose.

1- La prima è eliminare la causa dello stress, ma non sempre è possibile poiché spesso le sue origini non sono controllabili (come nel caso di un temporale).

2- La seconda, suggerita dal veterinario francese Patrick Pageat, è somministrare un farmaco che interrompa la paura, come un ansiolitico o un antidepressivo. Purtroppo non sono sempre facili da somministrare e comportano notevoli effetti collaterali.

3- La terza soluzione è quella di utilizzare i feromoni artificiali, ovvero le risorse con cui questi animali comunicano e tramite cui inviano informazioni per bloccare la paura. I feromoni appaganti innescano un meccanismo di fiducia che si basa sul rilascio di qualche neurormone specifico e questo li aiuta a superare momenti di difficoltà e di stress.

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