Il ministro Marco Bussetti: il gatto non è stato ucciso si è suicidato
Il gatto morto per mano del bidello che lo aveva preso a bastonate nella scuola Eugenio Montale di fronte agli studenti, a Gioia Tauro (Reggio Calabria), si sarebbe “suicidato”. Questa è la conclusione del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti. Il ministro Bussetti pronuncia la “sua” personalissima sentenza: non luogo a procedere. Il fatto che il gatto imbizzarrito si sia sbattuto la testa contro le pareti da solo sarebbe “plausibile”.
Uno scandalo denunciato da Enpa
«E’ inaccettabile che il titolare del dicastero dell’Istruzione, senza alcuna prova al riguardo, riconosca una qualche plausibilità a un presunto ed estemporaneo imbizzarrimento del povero gatto. Dovrebbe infatti sapere, il ministro Bussetti, che quando un gatto ha paura, non prende a testate i muri di un edificio scolastico. Quando un gatto ha paura scappa», spiega l’Ente Nazionale Protezione Animali che per la morte del felino ha presentato denuncia all’autorità giudiziaria.
Sui fatti di Gioia Tauro è in corso un’indagine della magistratura e invece Bussetti non solo compie un’invasione di campo, con una “sentenza di non luogo a procedere” ma arriva a sostenere che nessuno dei bambini avrebbe assistito ai fatti quando invece gli elementi sembrano smentirlo. Questo è davvero uno scandalo.
Fonte Comunicato Stampa Enpa