A febbraio scorso, il Consiglio comunale di Milano ha approvato il nuovo Regolamento per il benessere e la tutela degli animali che ha istituito l’obbligo del patentino se si è proprietari di razze cani potenzialmente pericolose. L’obiettivo è quello di educare i cittadini a un corretto rapporto tra l’uomo e gli altri animali. Quindi, vediamo per quali cani serve il patentino.
Un Regolamento che tutela gli animali
L’iniziativa del Comune di Milano è un caso isolato perché fino a oggi a livello nazionale il conseguimento del patentino è obbligatorio solo dietro segnalazione del veterinario, che giudica se il cane costituisce o meno un pericolo per l’incolumità pubblica, iscrivendolo nel Registro dei cani con problemi di comportamento tenuto dalla Asl.
Il nuovo Regolamento adottato dal comune di Milano invece è uno strumento aggiornato in grado di recepire la crescente sensibilità nei confronti delle tematiche relative alla tutela degli animali. Alcuni progressi in merito si erano già visti con la legge 130 del 2008 che riconosce gli animali come esseri senzienti e la legge 120 del 2010 che ha introdotto l’obbligo di soccorso degli animali investiti.
“Il nuovo Regolamento – dichiara l’assessore con delega alle Politiche per la tutela e difesa degli animali, Roberta Guaineri – vuole avere un ruolo educativo, di formazione di una rinnovata cultura del rispetto degli animali in città. Il testo finale è frutto di un lungo percorso condiviso e partecipato con veterinari, associazioni e Municipi, fino alla discussione in Consiglio, dove tante sono state le proposte presentate dai consiglieri di tutti i gruppi accolte dalla Giunta”.
Per quali cani serve il patentino?
Inizialmente il Consiglio comunale aveva pensato pensato all’obbligo della museruola per tutti i cani anche nelle aree a loro dedicate, che però è parso un provvedimento eccessivo, preferendo istituire l’obbligo di un patentino per i proprietari di razze specifiche. Le razze sono quindi state scelte tra quelle “potenzialmente pericolose” e gli incroci derivati da quelle razze. Ecco l’elenco delle 27 razze per cui è necessario avere il patentino:
- American bulldog
- Pastore dell’Anatolia
- Pastore di Charplanina
- Pastore dell’Asia centrale
- Pastore del Caucaso
- Pastore Maremmano Abruzzese
- Cane da Serra da Estreilla
- Dogo argentino
- Fila brazileiro
- Perro da canapo majoero
- Perro da presa canario
- Perro da presa Mallorquin
- Pit bull
- Pit bull Mastiff (che però non è riconosciuto come razza)
- Pit bull terrier
- Rafeiro do alentejo
- Rottweiler
- Rhodesian ridgeback
- Tosa inu
- American Staffordshire
- Bandog e i molossoidi di grande taglia
- Bull terrier
- Boerboel
- Cane Corso
- Lupo Cecoslovacco
- Cane lupo di Saarloos
- Cane lupo italiano.
Come conseguire il patentino per cani
I pet owner di una di queste razze che si trovano nella lista cani pericolosi devono pertanto conseguire il “patentino cane speciale” rilasciato dall’Ats Milano con queste modalità:
- se si possiede già il cane, entro due anni dall’entrata in vigore del regolamento;
- in caso di adozioni dal canile, sei mesi di tempo dall’adozione;
- per le nuove acquisizioni, occorre avere il patentino per poter acquisire il cane.
Il corso dura 3 giorni per diventare alla fine del quale si dovrà superare un test. Il patentino verrà rilasciato solo in caso di esito positivo del test.
Non solo patentino per cani: le altre novità del Regolamento
Nel rispetto delle leggi vigenti, statali e regionali, il Regolamento introduce alcuni elementi innovativi. Tra questi:
- maggiore rigore nella detenzione e vendita di alcune specie animali esotiche a tutela dell’ambiente, perché specie invasive, e del loro benessere, perché specie che richiedono alta professionalità per la loro corretta gestione;
- maggiore tutela delle colonie feline;
- salvaguardia dei nidi di rondoni in caso di interventi edilizi;
- divieto di attendamento di circhi con al seguito esemplari di primati, cetacei, lupi, orsi, pinnipedi, rinoceronti, ippopotami, giraffe; i grandi felini non sembrano essere inclusi;
- limitazione nell’autorizzazione di attività pirotecniche tenendo conto degli effetti negativi che petardi e fuochi d’artificio possono provocare su animali domestici e selvatici.